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GATTINARA24-05-2024 Riprendere a lavorare. È stato questo il risultato più importante raggiunto per la SANAC, grazie all’azione sindacale della CGIL che ha da sempre considerato ridicolo che un’Azienda coordinata dallo Stato come l’ex Ilva, non desse lavoro a un’altra Azienda, con
un’Amministrazione straordinaria e sempre gestita dallo Stato.
Incontrati i dirigenti aziendali in videoconferenza a metà dello scorso aprile, era stato anticipato addirittura un azzeramento della cassa integrazione in tempi brevi. Sullo sfondo, la conclusione della manifestazione d'interesse da parte di Acciaierie Beltrame, da cui arrivavano segnali positivi. Un incontro, quello di aprile, in cui - per la prima volta dopo anni - non si era parlato di cassa integrazione ma, al contrario, di carichi di lavoro:
argomenti molto diversi dalla gestione di Arcelor Mittal e Morselli. Anche la situazione finanziaria non destava preoccupazione, considerati i 29 decreti ingiuntivi incassati. Una ‘ripresa’ lavorativa collegata alla vicenda di Taranto, ma anche a ordini in aumento da parte di altri clienti. Gli unici ‘stop’ lavorativi avrebbero dovuto essere collegati solo a qualche manutenzione degli stabilimenti.
Acciaierie Beltrame, pertanto, non si è trovata di fronte a un’Azienda depauperata, ma a
una realtà in forte ripresa produttiva, situazione confermata anche dai Commissari convinti
del forte interesse da parte di Acciaierie per l’acquisizione.
La situazione che si è venuta quindi a creare è molto strana. «Acciaierie Beltrame, a livello
nazionale, aveva già fatto diversi sopralluoghi nei vari stabilimenti per cui sembrava
veramente cosa fatta: gli ordini erano ripartiti, per cui l’acquisizione avrebbe rappresentato
davvero un felice epilogo alla vicenda», dichiara Alan Orso Manzonetta, Segretario
Generale Filctem Cgil Vercelli Valsesia. L’unica piccola speranza che rimane oggi,
continua il sindacalista, è il fatto che abbiano già pubblicato un ennesimo nuovo bando
con scadenza al 1 Luglio, mentre noi abbiamo già inviato la richiesta di incontro al Mimit
per chiarire la situazione con i vertici aziendali, in sede ministeriale. Analizzare quanto
accaduto con i Commissari diventa a questo punto fondamentale per comprendere le
prospettive future, tutelare al meglio il futuro di tutti i lavoratori interessati e per valutare
eventuali iniziative sindacali».

 

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