BIELLA 02-05-2024 Come sempre, anche quest’anno, il concentramento per il corteo unitario in occasione del Primo Maggio, organizzato dai principali sindacati confederali, CGIL, CISL e UIL, si è svolto nella suggestiva cornice di piazza Martiri della Libertà a Biella. Questa importante manifestazione celebra la Giornata internazionale delle lavoratrici e dei lavoratori, un momento di riflessione e di mobilitazione per riaffermare i diritti e le conquiste
ottenute dalla classe lavoratrice nel corso della storia. Nonostante la pioggia abbia in parte compromesso il programma dell'importante Festa del Primo Maggio, la determinazione dei partecipanti nel manifestare per un lavoro stabile, adeguatamente remunerato e tutelato sindacalmente è rimasta indomita. Questa manifestazione si è svolta in un momento cruciale, caratterizzato dalla presenza di un governo neofascista guidato da Giorgia Meloni, il quale, in modo provocatorio, promuove misure che accentuano la precarietà, riduce le garanzie dei contratti nazionali di lavoro, cancella il Reddito di cittadinanza e aumenta la flessibilità generale. In questo contesto, la presenza e la voce dei lavoratori e delle lavoratrici sono risultate
fondamentali per opporsi a politiche che minacciano i diritti e il benessere della classe lavoratrice. Presenti l’ARCI Comitato provinciale, l’ANPI biellese, gli artigiani della CNA e una rappresentanza del circolo biellese di Legambiente. Durante il corteo, che si è snodato attraverso le vie del centro, si è formato uno spezzone antagonista composto principalmente dalle forze comuniste, rappresentate dal Partito della Rifondazione Comunista (PRC), dal Partito Comunista Italiano (PCI) e dall'Organizzazione di Biella del Partito marxista- leninista italiano (PMLI). Quest’ultima ha portato in piazza il manifesto “Celebrare il 1° Maggio con lo spirito e gli obiettivi originali” con il disegno di molteplici braccia, di diverse etnie, che sorreggono insieme una
grande bandiera rossa. Questo gruppo, caratterizzato dalla presenza di bandiere palestinesi, bandiere rosse con la falce e il martello, e animato dal costante intonare di canzoni di lotta e slogan, ha voluto manifestare alle masse popolari biellesi la propria coscienza e organizzazione, ponendosi come una forza determinata e consapevole nel contesto della lotta per i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Gli slogan incisivi come
"Governo Meloni, governo dei padroni" e "Della Meloni non ne possiamo più, tutti uniti buttiamola giù"
hanno risuonato con forza tra i manifestanti, evidenziando il loro rifiuto verso le politiche neofasciste e filo-
padronali del governo in carica. In più occasioni è stato scandito lo slogan “Palestina libera” in assoluta
solidarietà al popolo palestinese che, quotidianamente, viene massacrato dall’invasore nazisionista del
governo Netanyahu. Questi cori di protesta sono stati alternati a canzoni di lotta come "L'Internazionale",
"Bandiera rossa", "Bella ciao" e "Fischia il vento", intonati con vigore sulle note delle due bande musicali
ufficiali presenti. La banda Giuseppe Verdi Città di Biella ha dato avvio al corteo con il suo vasto repertorio,
mentre la Filarmonica Cossatese ha chiuso la manifestazione con altrettanta solennità e determinazione.
Queste esibizioni musicali hanno contribuito a unire ulteriormente i partecipanti, trasmettendo un senso di
solidarietà e di impegno comune nella lotta per i diritti e la giustizia sociale. Quando il corteo ha raggiunto la
sede provinciale di Fratelli d'Italia, la maggioranza dei partecipanti ha levato le proprie voci con fermezza,
gridando energicamente: "Fascisti carogne tornate nelle fogne". Questo gesto è stato un chiaro segnale di
rabbia e disgusto nei confronti delle frasi revisioniste pronunciate da numerosi sindaci e rappresentanti di
quel partito in prossimità del 25 Aprile, l'Anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Questo momento
di denuncia e di opposizione è stato significativo, poiché ha ribadito con forza l'impegno nel difendere la
memoria storica e nel contrastare ogni tentativo di negazionismo o di apologia del regime fascista. Giunti ai
Giardini Zumaglini, luogo deputato ai comizi finali, ha preso la parola la Responsabile biellese di Amnesty
International che ha voluto denunciare l'escalation di violenza a Gaza che ha raggiunto proporzioni inaudite,
con migliaia di vittime civili e una situazione umanitaria drammatica che suscita indignazione a livello globale.
È imperativo porre fine a questo ciclo di violenza insensata e alla sofferenza inflitta alla popolazione
palestinese. Una misura urgente e necessaria è l'immediata cessazione della vendita di armi allo Stato di
Israele. Questo passo è essenziale per interrompere il flusso di armamenti che alimenta la distruzione e la
perdita di vite umane nella Striscia di Gaza. Il comizio ufficiale di quest’anno è stato tenuto dal Segretario
generale della CGIL-Piemonte, Giorgio Airaudo, che ha voluto sottolineare come “La CGIL è impegnata, da
sempre, contro la precarietà del lavoro. L’80 per cento dei contratti di lavoro nell’anno passato sono stati a
tempo determinato. Vuol dire contratti di poche ore la settimana ma spesso anche al mese. Poi c’è l’inflazione
e la svalutazione dei salari, che colpiscono il carrello della spesa dei cittadini e dei lavoratori. Questo a fronte
di profitti enormi registrati da molti settori industriali. Il Biellese sta ricorrendo alla cassa integrazione in
maniera massiccia, oltre l’800 per cento secondo i dati Inps. Segno che l’economia e il tessile, in particolare,
soffrono. Devono quindi essere ricostruiti i diritti dei lavoratori e delle lavoratrici. Motivi per cui dal XXV Aprile
siamo impegnati in una campagna referendaria per abrogare il lavoro fragile e precario attraverso quattro
referendum per i quali chiediamo firme e sostegno”.
Per il PMLI.Biella
Gabriele Urban