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gluten free simbolo

ROMA -27-04-2024 -- Fipe -Confcommercio e AIC (Associazione Italiana Celiachia) hanno firmato un Protocollo d’intesa per lo sviluppo e la promozione di iniziative "volte a diffondere una maggiore conoscenza della celiachia all’interno dei pubblici esercizi in Italia e garantire la massima attenzione e qualità nel servizio per i clienti con questa patologia". L’accordo è stato presentato e sottoscritto da Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe e Rossella Valmarana, Presidente AIC, nel corso di un evento al quale hanno preso parte Elena Murelli, Senatrice e Presidente dell’Intergruppo parlamentare su celiachia, allergie alimentari e AFMS, Roberto Calugi, Direttore Generale di Fipe, Sergio Paolantoni, Presidente di Fipe- Roma, Caterina Pilo, Direttore Generale di AIC e Susanna Neuhold, Responsabile Nazionale Qualità & Sicurezza Alimentare AIC.

Si impegneranno per sensibilizzare le imprese associate alla Federazione ai temi legati alla celiachia e alla dieta senza glutine e per promuovere la conoscenza del Programma Afc di AIC, quale utile strumento informativo di accoglienza in sicurezza per la salute della clientela celiaca e supporto per le imprese associate al sistema Fipe nella strutturazione di un’offerta sicura e di qualità, che sappia valorizzare appieno la ricca varietà delle ricette gluten free.

Il Protocollo nasce dall’esigenza di fare in modo che chi soffre di questa malattia possa sentirsi a suo agio e al sicuro nel maggior numero di esercizi del Paese. L'indagine 2023 su Ristorazione e Celiachia commissionata da AIC e realizzata da un’azienda specializzata in studi e ricerche di mercato, ha fatto emergere una serie di differenze sostanziali nell’approccio al servizio senza glutine tra i locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine (AFC) dell’Associazione Italiana Celiachia, rispetto a quelli non aderenti. Come riporta l’indagine, infatti, il 63% dei gestori di locali non facenti parte di AFC dichiara di avere una conoscenza superficiale della materia; il 68% di queste attività, inoltre, non utilizza l’apposita dicitura, anche se prepara piatti senza glutine.

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