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VERCELLI 18-04-2024  Proprio nel cuore del periodo più “caldo” di una stagione unica, torna a Vercelli per questo XXVI Viotti Festival uno degli artisti che hanno lasciato il segno più profondo nella memoria e nel cuore del pubblico: venerdì 19 aprile il Teatro Civico (ore 21, concerto in abbonamento) ritroverà – con emozione ed entusiasmo, è facile prevedere – il giovane e straordinario violinista canadese Kerson Leong.
Difficile spiegare come e perché si crei – e non capita spesso, va detto – quell'alchimia unica che lega un artista a un luogo particolare, ma con Leong questo è accaduto a Vercelli, città nella quale torna dopo due concerti a dir poco trionfali. Carisma, presenza scenica, generosità, calore ed espressività uniti a un livello tecnico di assoluta eccellenza: tutto ha un ruolo, eppure c'è ancora qualcosa in più, e Leong dimostra di possederlo. Naturale, dunque, che il violinista canadese abbia accolto con entusiasmo la possibilità di giocare un ruolo da protagonista nel Festival del bicentenario viottiano e, anzi, abbia voluto preparare un programma ad hoc per questo concerto.
La serata è infatti imperniata su due autori profondamente legati: Giovanni Battista Viotti e Wolfgang Amadeus Mozart. Tuttavia, si apre con l'Ouverture da Annibale in Torino di Giovanni Paisiello. Perché questa scelta? Semplice: Mozart e Viotti, al tempo appena quindicenni, s'incontrarono a Torino nel 1771 proprio in occasione della “prima” di quest'opera, e conservarono sempre una profonda stima l'uno per l'altro. Questa Ouverture, eseguita dalla Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda, è dunque l'ideale introduzione a questo concerto, che infatti prosegue nel segno di Mozart, con Leong impegnato nello splendido Concerto per violino e orchestra n. 3
KV 216 “Strassburg”. Composto nel 1775 a Salisburgo, rivela un Mozart immerso in uno stile ancora “galante” ma già venato di una morbida, a tratti commovente malinconia, e soprattutto capace di esprimere una grandissima cantabilità. E proprio la cantabilità è il tratto che questo Concerto ha in comune con l'opera successiva, ovvero il Concerto per violino e orchestra n. 18 di Viotti, autore che Leong ha inserito in repertorio proprio per quest'occasione. Pagina brillante e accattivante del periodo parigino del vercellese, trova la sua cifra peculiare in quella naturalezza e suprema disinvoltura che fece così tanto apprezzare Viotti al pubblico europeo. Dopo Viotti, si chiuderà poi ancora con Mozart, con una delle più celebri pagine giovanili del salisburghese, cioè la leggiadra ma a tratti ardente Sinfonia n. 29 KV 201, del 1774, che sarà diretta sempre da Guido Rimonda. La chiusura ideale di una serata pervasa di bellezza e di profonda passione per la musica.

 

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