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caucino chiara bella

BIELLA 1202-2024Oltre 8 milioni di euro, in arrivo dall’Europa, per il Biellese e la Baraggia per progetti di Coesione sociale. Un’occasione fondamentale per i territori da cogliere al volo e nel migliore dei modi, programmando, rispettando tempi e cronoprogrammi e pensando allo sviluppo complessivo del territorio.  

 

La giunta regionale ha infatti approvato questa mattina, con una delibera, la composizione definitiva delle «aree territoriali omogenee» e la ripartizione delle risorse previste dal Fondo Sociale Europeo 2021-2027, che per l’Area Biellese ammonta a 5 milioni e 673mila euro e per l’Area Baraggia a 2 milioni 624 mila euro per un totale complessivo, per le due zone, di 8.297.165 euro sul totale di 100 milioni di euro che sono stati destinati al Piemonte. 

 

Lo rende noto l’assessore regionale, Chiara Caucino, che informa i sindaci dei Comuni interessati riguardo a tempi e modalità di intervento. L’obiettivo è la massimizzazione delle risorse e la definizione delle migliori strategie. 

 

I Comuni interessati, sono, per l’Area Biellese, Andorno Micca, Bioglio, Callabiana, Camandona, Camburzano, Campiglia Cervo, Casapinta, Cossato, Donato, Gaglianico, Graglia, Lessona, Magnano, Mezzana Mortigliengo, Miagliano, Mongrando, Muzzano, Netro, Occhieppo Inferiore, Occhieppo Superiore, Pettinengo, Piatto, Piedicavallo, Pollone, Ponderano, Pralungo, Quaregna Cerreto, Ronco Biellese, Roppolo, Rosazza, Sagliano Micca, Sala Biellese, Sordevolo, Strona, Tavignano, Ternengo, Tollegno, Torrazzo, Valdegno, Vallanzegno, Valle San Nicolao, Veglio, Vigliano Biellese, Viverone, Zimone, Zubiena e Zumaglia. 

 

Per l’Area Baraggia i centri interessati sono, invece: Benna, Borriana, Brusnengo, Buronzo, Candelo, Carisio, Castelletto Cervo, Cavaglià, Cerrione, Dorzano, Lozzolo, Gifflenga, Massazza, Masserano, Mottalciata, Roasio, Salussola, Sandigliano, Verrone e Villanova Biellese.

 

In tutto, quindi, i Comuni del territorio compresi nelle due «aree territoriali omogenee» sono 67 (47 Area Biellese e 20 Area Baraggia).

 

«E’ ora di mettersi all’opera per non perdere nemmeno un centesimo derivante da questa grande opportunità - spiega Caucino - Occorre facilitare il dialogo con la Regione - che è fondamentale - e metterci a disposizione, insieme agli uffici regionali, per ogni eventuale problema di natura tecnico-burocratica, ma soprattutto per promuovere lo spirito che credo ci debba animare in questo frangente, ovvero quello di fare squadra, operare bene e in fretta, favorendo il dialogo e le sinergie per utilizzare al meglio le risorse a disposizione, che sono parecchie. Oltretutto nell’ambito dei criteri individuati saranno valorizzate le proposte che contengono strategie territoriali con ricadute sovra-comunali per le quali saranno previste specifiche premialità. Per questo occorre subito metterci al lavoro».

 

Ogni «area territoriale omogenea» deve individuare, infatti, formalmente, entro 30 giorni dalla pubblicazione della delibera sul Bollettino Ufficiale, un Comune capofila che garantisca coordinamento e supporto ai Comuni dell’area nella fase di definizione e attuazione del piano degli interventi e che si interfacci con gli uffici regionali per tutte le fasi di realizzazione della programmazione e con gli eventuali sub-ambiti istituti e che, a tal fine, possieda adeguata capacità e struttura tecnico-amministrativa e dia continuità al ruolo per tutta la durata di attuazione.

 

Possono essere individuati come soggetti capofila d’area i Comuni facenti parte di ciascuna aggregazione, i Capoluoghi di Provincia, le Unioni di Comuni, le Unioni Montane, le Province e i Gruppi di Azione Locale. 

 

Ogni area può poi essere suddivisa, in base alle singole esigenze locali, in un massimo di 5 sub-ambiti (con non meno di 10 Centri e  territorialmente omogenei e confinanti) e può collegarsi in modo sinergico sia ad aree limitrofe sia a Comuni capoluogo di Provincia

 

Ma occorre non perdere tempo: ogni area dovrà proporre, non oltre il 31 maggio, un piano degli interventi che coinvolga i Comuni interessati, che si basi sulle vocazioni del territorio e che preveda interventi di un valore di contributo non inferiore a 50mila euro e non superiore a 500mila, tenuto conto che sono ammissibili esclusivamente spese di investimento coerenti con le aree tematiche di riferimento dell’Accordo di Coesione 2021-2027 che sono molteplici: digitalizzazione, competitività delle imprese, energia, ambiente e risorse naturali, cultura, trasporti e mobilità, riqualificazione urbana, welfare e salute, istruzione e formazione e capacità amministrativa. 

 

E’ previsto un cofinanziamento minimo del 10% e gli interventi dovranno mantenere la loro destinazione d’uso per almeno 5 anni. 

 

In base ai documenti presentati, poi, la Regione definirà un piano di sviluppo per ciascuna area e individuerà contestualmente, con specifica deliberazione, i criteri di selezione degli interventi proposti nel limite della dotazione finanziaria attribuita a ciascuna area, salva la disponibilità di nuove risorse.

 

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