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sid cantante

VERCELLI 12-01-2024 Venerdì 19 gennaio Officina Anacoleti inaugurerà il 2024 ospitando sul proprio palco, secondo la giuria del
Premio Ubu, il migliore attore under 35 Alberto Boubakar Malanchino giunto a questa prestigiosa meta proprio
grazie all’interpretazione nello spettacolo “Sid – Fin qui tutto bene”.
Il premio Ubu, fondato nel 1977 dal critico Franco Quadri, è considerato il riconoscimento più importante in Italia
nell’ambito delle operosità teatrali.
Nel corso delle sue stagioni Officina Anacoleti ha avuto la lungimiranza e il privilegio -grazie alle sinergie
sviluppate con Fondazione Piemonte dal Vivo- di ospitare i lavori di attori, attrici, registi, drammaturghi e
musicisti che si sono aggiudicati questo ambìto riconoscimento: Federica Fracassi, Elena Bucci, Ascanio Celestini,
Fausto Paravidino, Valter Malosti, Lucia Calamaro, Claudio Morganti, G.u.p. Alcaro, Gianluca Misiti, Roberto Latini,
Marta Cortellazzo Wiel, Massimiliano Civica, Armando Pirozzi, Mariano Dammacco, Gianfranco Berardi.
Sid.
Italiano.
Origini algerine.
Veste sempre di bianco, perché il bianco è il colore del lutto per i musulmani.
Vive come uno dei tanti ragazzi di una delle tante periferie dell’Occidente. Vive nel mondo drogato della società
dello spettacolo. Per uscire dalla disperazione e dalla noia di nascosto legge, ascolta musica, vede film. Recita.
Recita sempre. Fino a dimenticare di essere Sid.
Colleziona sacchetti di plastica, di carta, di tessuto, di materiale biodegradabile. Tutti, rigorosamente, firmati.
Bello, intelligentissimo, raffinato lettore, perfettamente padrone delle più sottili sfumature della lingua.
Ha ucciso.
Probabilmente per noia. Sicuramente per uno scopo più alto. Uccide soffocando le sue vittime nei sacchetti di
plastica alla moda. La sua storia è un film “senza montaggio”, un torrenziale monologo che è un concerto Hip
Hop suonato dal vivo: scorrono schegge di vita, di bullismo, di consumo, di ragazzi annoiati, dei “fuck you”, di
canne, droga, desolazione, di vagabondaggi nei “templi del consumo”
Ogni suo racconto incanta il pubblico, Sid potrebbe raccontare qualsiasi cosa, prende per mano l’ascoltatore e lo
porta dove vuole senza incontrare la minima diffidenza. Ed è proprio così che riesce a diventare persino uno
spietato assassino seguito sui social network. Ammazza esseri umani e ammazza il tempo.
La sua storia, però, ha tanti spazi vuoti da riempire. Tocca al pubblico provare a mettere insieme i puntini mentre
Malanchino procede nel suo racconto scandito dalla colonna sonora suonata dal vivo da Ivan Bert e Max Magaldi.
Si assiste a un film su un palcoscenico, non è difficile immaginarsi le vicende di Sid sul grande schermo. Il teatro,
però, permette di lasciare tanti punti oscuri rendendo impossibile rispondere a una semplice domanda: chi
abbiamo davanti? Un efferato serial killer o un magnifico attore?

 

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