NOVARESE - VERCELLESE -20-12-2023 -- Le prospettive dell’industria nelle province di Novara e di Vercelli per l’inizio del 2024 sono ancora negative, ma in lieve miglioramento rispetto allo scorso ottobre. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre gennaio-marzo 2024 il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione è a -4,1 punti (rispetto ai precedenti -4,7) nel Novarese e a -12,9 punti (rispetto ai precedenti -21,7) in provincia di Vercelli, con una media regionale che passa da 2,3 a -1,5 punti. I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri passano, rispettivamente, da -8,5 a -7,1 e da -9,3 a -6,2 punti in provincia di Novara, da -30,1 a -15,7 e da -16,4 a -13,3 punti in provincia di Vercelli (con la media piemontese in calo da -0,4 a -2,4 e da -7,3 a -8,4 punti).
Le previsioni di investimenti “significativi” calano dal 34,1% al 29,9% tra le imprese novaresi e dal 18,5% al 15,7% in provincia di Vercelli (con la media regionale dal 25,2% al 22,4%).
Le aspettative di occupazione rimangono positive ma in calo, con il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni che passa da 7,8 a 4,1 punti in provincia di Novara e da 7,2 a 5,7 punti in provincia di Vercelli (da 11,2 a 8,6 la media regionale), mentre la percentuale delle imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione passa, rispettivamente nei due territori, dal 5,6% al 7,2% e dal 21% al 24,3%, a fronte di una media regionale in salita dall’8,5% al 10,8%.
La percentuale di imprese che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti cala dal 22,8% al 15,8% in provincia di Novara e aumenta dal 13,2% al 22,1% in quella di Vercelli, mentre la media regionale passa dal 25,2% al 24%.
I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, confermano le attese ancora negative per produzione e ordini nel metalmeccanico, nella rubinetteria-valvolame e nel tessile-abbigliamento. Invertono in positivo la tendenza gli indicatori del chimico, mentre l’alimentare consolida le prospettive positive.