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valsesia monte rosa

 

VARALLO 22-11-2023 Lo scrittore Paolo Cognetti dopo l’intervista rilasciata a Radio Deejay vince meritatamente una
dose di “volpina” omaggio.
Perché solo una persona poco furba può usare una Valle “sporca”, “rovinata”, una “periferia urbana” (per citare alcuni “complimenti” utilizzati dal sagace scrittore in diretta radio nazionale) per ambientarci un proprio romanzo e credere che possa anche essere un successo. Del resto, sarebbe come credere di vincere una gara di Formula 1 con un Pandino.
Ma lui, del resto, è il “grande” Cognetti.
E seguendo questo ragionamento posso affermare che il suo nuovo romanzo “Giù nella Valle” sarà un certo successo, proprio perché ambientato nella splendida Valsesia. Che fa della sua natura verde e rigogliosa il suo punto di forza. Alla quale però serve tanta acqua piovana per prosperare;
Che fa dei suoi mestieri tradizionali, uno su tutti la pastorizia, le radici con cui saldamente ricorda il passato. Bestie da allevamento che però a volte “sporcano”, caro Paolo; Che fa delle sue industrie un’eccellenza manifatturiera nonché fonte di reddito e lavoro per i
valsesiani. Le quali però “industrializzano” il territorio (del resto fa proprio schifo avere un lavoro sicuro di sti tempi in una delle tante belle realtà industriali valsesiane, vero?); Che fa delle sue bellezze architettoniche (su tutti il Sacro Monte di Varallo patrimonio UNESCO) una vetrina internazionale. Le quali vengono visitate proprio da quei cittadini di Milano e Vercelli,
che creano anche un bell’indotto agli operatori turistici;
Peccato che parli della “Bassa Valle”, la parte meno rurale se vogliamo della Valsesia, prendendo ad esempio i cementifici (quali?) e il Bowling (di cui anche Fred Flintstone sarebbe felicissimo) ignorando completamente il Parco Naturale del Monte Fenera, con le sue palestre di roccia e le pittoresche Grotte di Ara (“rovinate” pure queste?), per fare degli esempi.
Concordo con il Presidente dell’Unione Montana Francesco Pietrasanta: venga signor Cognetti. Venga a visitare questa Valle e i suoi due Parchi Naturali, di cui quello dell’Alta Valsesia è il più alto d’Europa, con i suoi centri visita e i suoi panorami mozzafiato. Scoprirà che non è come l’ha ingiustamente descritta. Passerà dei bellissimi momenti immerso nella natura. E chissà che magari
non s’imbatta in qualche bella volpe. Da cui, forse, dovrebbe imparare qualcosa.

Carlo Stragiotti

(Ente delle aree protette della Valle Sesia)

 

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