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PIEMONTE-31-10-2023-- "Mentre il Governo sta lavorando sul DL Energia, e ragiona con Bruxelles attorno all'idroelettrico e alla scadenza delle concessioni in essere per le grandi derivazioni, rilevo che sia nella direzione di gare, sia nella possibilità di proroghe, al centro vi devono essere i territori. Le aree montane con i Comuni e le comunità. Le ricadute economiche e sociali devono essere per loro.

Devono consentire investimenti, opere, energia a prezzi più bassi per le valli alpine e appenniniche dove insistono impianti. Questo è il punto fermo e noi attendiamo le linee del Governo, in accordo con le Regioni, per le migliori soluzioni operative.

Che permettano investimenti sulle infrastrutture, dighe e impianti, ma anche positiva valorizzazione di un asset strategico per dare energia pulita al Paese. Dighe e invasi, la produzione idroelettrica, sono essenziali per l'Italia, sono la nostra green economy e sono la transizione, il modo per affrontare la crisi climatica. I benefici, il gettito, le opportunità non siano solo dei concessionari, vecchi o nuovi. Siano resi protagonisti i territori, in Italia e in Europa, con modalità simili e non contrapposte.

Siano rese centrali le comunità locali che beneficiano delle opportunità vere di quegli impianti idroelettrici. Non spettatori, bensì partecipi e motori della piena valorizzazione e remunerazione dei servizi ecosistemici, acqua più forza di gravità, che le montagne garantiscono. Ma che mai regalano".

Lo afferma Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem. 

 

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