NOVARA-VERCELLI - 08-08-2023 -- Lo scorso 31 luglio l'Università del Piemonte Orientale (UPO), ha festeggiato il suo venticinquesimo compleanno.
Così il rettore Gian Carlo Avanzi, ha tracciato un bilancio di questi anni: "Tante altre studentesse e tanti altri studenti del nostro Ateneo, hanno fatto sforzi per raggiungere il meritato titolo di studio.
L’Università del Piemonte Orientale è stata istituita nel 1998, scorporando strutture, beni mobili e immobili, dotazioni, personale, studenti, rapporti giuridici dall’Università di Torino secondo il modello del decentramento e dell’autonomia universitaria che si era formato nel corso degli anni ottanta-novanta. Come ricorda il Consigliere del Quirinale Gianfranco Astori in un recentissimo articolo, per quegli anni fu molto coraggiosa l’idea di dare vita a una Università tripolare autonoma nelle tre città in cui avevano già sede le strutture distaccate dell’Università di Torino e del Politecnico di Torino (Alessandria, Novara e Vercelli).
Da quel momento UPO è diventata un esperimento di successo senza precedenti, con risultati davvero lusinghieri. C’è stata infatti un’adesione immediata e convinta delle comunità locali all’offerta formativa proposta; negli anni UPO è diventata poi un’indiscussa eccellenza nel campo della ricerca scientifica e, soprattutto, ha inciso sulla base economica locale in termini di occupazione aggiuntiva e di investimenti. Il dato più sorprendente è dimostrato dal “bilancio sociale positivo” che UPO ha realizzato con un sensibile aumento del livello d’istruzione e della qualificazione socio-professionale della popolazione attiva. Il numero degli iscritti all’UPO (7.539 nell’anno accademico 1998-99, 16.727 nel 2022-2023: più che raddoppiati) è sicuramente dovuto alla maggiore fiducia che la popolazione del territorio del Piemonte orientale ha sviluppato negli anni, nonostante la presenza di altri atenei fortemente competitivi in Piemonte, Lombardia e Liguria che tradizionalmente attraevano molti studenti di queste zone.
L’Ateneo ha svolto sul territorio un significativo ruolo di ascensore sociale, dando la possibilità di conseguire la laurea a più di 45 mila studentesse e studenti — un’intera città — dalla sua istituzione, dei quali il 76% tuttora proviene da famiglie che non annoverano ancora una laureata o un laureato al loro interno. La pura espansione numerica non è l’unico elemento di interesse nel processo di crescita dell’UPO. Osservando la provenienza geografica degli immatricolati 2001-2023, si è registrato un forte cambiamento da Ateneo, dapprima rivolto quasi esclusivamente al territorio del Piemonte orientale, ad Ateneo sempre più capace di attrarre studenti provenienti da altre regioni d’Italia e da Paesi stranieri (questi ultimi oggi rappresentano il 9,7% degli iscritti). I motivi dello spostamento variano dalla percezione di una maggiore qualità dell’offerta didattica alla maggiore disponibilità di misure per il diritto allo studio e soprattutto alle migliori condizioni di lavoro cui si potrà accedere successivamente alla laurea. Secondo gli ultimi dati del Consorzio AlmaLaurea, il tasso di occupazione dei laureati di primo livello è dell’83,8% a fronte di una media nazionale del 75,4%; la retribuzione media è di 1.525 Euro, rispetto alla media nazionale di 1.332 Euro; ancora più alti sono i valori dei laureati magistrali (il 90,9% lavora con una retribuzione media di 1.669 euro).
Il Piano strategico 2019-2024 ha contribuito a una nuova fase di sviluppo, caratterizzata da alcune linee di indirizzo che hanno ulteriormente e profondamente migliorato il nostro Ateneo: la centralità della studentessa e dello studente, cui dedicare più servizi, più diritto allo studio, e un’attenzione particolare alla tutela di coloro che provengono da famiglie a basso reddito; la contaminazione delle idee, per avviare progetti di eccellenza e costruire inter- e trans-disciplinarità, le vere sfide della ricerca e delle professioni del futuro; lo sviluppo di nuove tipologie di didattica sperimentale e innovativa e la convinta adesione ai temi dell’inclusione e della sostenibilità. I cambiamenti sono stati cospicui e impattanti e hanno reso necessaria una revisione profonda dell’assetto organizzativo, che si è appena conclusa.
Le linee di indirizzo del piano Strategico che andrà a compiersi alla fine del 2024 sono state accompagnate anche da importanti investimenti, oltre 90 milioni di Euro, indirizzati alla realizzazione, in tutte e tre le città, di importanti opere come il Campus ad Alessandria, la costruzione dei laboratori del Dipartimento per lo sviluppo sostenibile e le transizione ecologica, la mensa e le sale studio a Vercelli, la realizzazione di uno studentato nell’ex centro Sociale e la Città della Salute e della Scienza a Novara. Senza dimenticare l’acquisizione e la trasformazione della meravigliosa Villa San Remigio, a Verbania, che diventerà un luogo di alta formazione e centro di studi sul turismo".