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VCO - 24-7-2023 -- Una critica alla formulazione del "bonus disabili" da parte della Regione Piemonte giunge dalla segreteria regionale di Grande Nord, che la liquida come "operazione di facciata". leggiamo

Pur nel rispetto massimo delle persone che potranno beneficiare di questa misura possiamo trovare in essa la distanza tra il ceto politico e la realtà vissuta dalle persone nel quotidiano - si legge nel comunicato - . La disabilità è e deve restare un tema importante, non deve diventare occasione di propaganda.
Analizzando il bonus di 600 euro al mese per due anni scopriamo che è stato 'venduto' senza farsi tanti
scrupoli , come misura 'per tutti i disabili'.
Vediamo le condizioni di accesso.
Per ricevere il 'Buono Domiciliarità – Assistenza familiare' occorre che sia stato attivato un servizio di assistenza familiare con la stipula di: un regolare contratto di lavoro subordinato con un assistente familiare, di durata pari ad almeno 12 mesi, per un minimo di 16 ore settimanali, 8 ore per i minori, di servizio (inquadramento dell’assistente nei
livelli CS o DS del CCNL sul lavoro domestico) oppure un incarico professionale, che rispetti i medesimi requisiti di durata e numero minimo di ore settimanali e preveda pari requisiti professionali, per la prestazione di un servizio di assistenza domiciliare da parte di un assistente familiare che esercita l’attività come libero professionista.
Oppure un contratto di prestazione di un servizio di assistenza domiciliare con idonea cooperativa sociale,
agenzia di somministrazione di lavoro o altro soggetto giuridico fornitore di servizi di assistenza domiciliare,
che rispetti i medesimi requisiti di durata e numero minimo di ore.
Pochi disabili potranno usufruire di questo bonus perché nella maggior parte dei casi è la famiglia a farsi
carico dell'assistenza del disabile.
Se pensiamo ai bambini con sindrome da spettro autistico o con ritardi certificati scopriamo che quasi
sempre sono seguiti dai genitori, spesso costretti ad abbandonare il lavoro.
Non sarebbe stato più onesto ed efficace riconoscere ai possessori di indennità di accompagnamento un aumento della stessa, anche di importo minore rispetto a quello previsto dal bonus, ma in maniera perpetua
e non solo biennale?
Se non la competenza professionale almeno la conoscenza della realtà permetterebbe al ceto politico una maggiore ragionevolezza nella determinazione di misure a sostegno di persone deboli e svantaggiate".

 

 

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