NOVARESE - VERCELLESE - 17-07-2023 --Si riduce la fiducia nel breve termine per l’industria delle province di Novara e di Vercelli. Secondo le previsioni congiunturali di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per il trimestre luglio-ottobre 2023 il saldo tra la percentuale degli imprenditori che si dichiarano ottimisti e quella di coloro che sono pessimisti sull’incremento della produzione registra un’inversione rispetto al trimestre precedente, scendendo da 18,3 e 7,4 punti nel Novarese e da -1,1 a -15,2 punti in provincia di Vercelli (con una media regionale in calo da 15,6 a 7,8 punti). I saldi ottimisti/pessimisti relativi agli ordini totali e a quelli esteri passano, rispettivamente, da 11,3 a 3,3 e da 7,4 a -2,9 punti in provincia di Novara, da -10,5 a -22,8 e da -4,2 a -18,2 punti in provincia di Vercelli (con la media piemontese in discesa da 14,9 a 4,4 e da 3 a -2,5 punti).
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Pur registrando una flessione, rimangono positive le aspettative di occupazione, con il saldo tra ottimisti e pessimisti relativo alla volontà di fare nuove assunzioni che scende da 20 a 13,1 punti in provincia di Novara e da 10 a 6,5 punti in provincia di Vercelli (da 16,6 a 13,7 la media regionale), mentre la percentuale di imprese che intendono fare ricorso alla cassa integrazione risale, rispettivamente nei due territori, dal 3,6% al 5,8% e dal 9,2% al 14,6% (a fronte di una media regionale in calo dal 6,1% al 5,6%).
«Rispetto al secondo trimestre 2023 rimane sostanzialmente invariata, in entrambe le province, la percentuale di aziende che segnalano ritardi negli incassi rispetto ai tempi di pagamento pattuiti: al 17,6% in quella di Novara e al 16,5% in quella di Vercelli (con la media regionale in calo dal 23,8% al 21,2%).
I dati relativi ai principali settori, elaborati in forma aggregata e con media ponderata sulle due province, prevedono un forte calo delle attese di produzione e di ordini nel metalmeccanico e nella rubinetteria-valvolame; una significativa riduzione è segnalata anche nel tessile-abbigliamento e nel chimico, dove però i saldi ottimisti-pessimisti rimangono positivi, mentre l’alimentare segnala una forte ripresa di questi indicatori.