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bentivoglio texas

PIEMONTE- 02-07-2023-- Provenienti dal Texas, il biglietto da visita dei Lift To Experience all’apparenza non è il migliore, infatti la copertina dell’album può far strappare qualche sorriso, così come il nome della band e del loro unico album: The Texas Jerusalem Crossroads, uscito nel 2000, registrato nel 1999.

Peculiare anche il filo conduttore dell’album, ovvero una pura e profonda fede nel cristianesimo, e il loro espediente musicale, la band afferma infatti di aver deciso di registrare il loro unico album sotto consiglio di alcuni angeli di Dio scesi a loro…

Queste premesse non fanno che creare ancora più magia e unicità all’album, che di fatto è un capolavoro e ironicamente un incrocio (crossroad) di molti stili che hanno contraddistinto la musica rock anni 90, insomma tutte le correnti underground che vanno dal post-rock al noise passando per lo shoegaze, una summa eccelsa con ovviamente un’enorme contributo personale e unico.

I loro pezzi sanno essere ferro e sanno essere piuma, non nascondono ne liricamente ne musicalmente i drammi legati alla rinascita spirituale interiore, cercando sempre di raggiungere il mistico, il trascendente e ovviamente il sacro, riuscendoci , senza offesa per nessuno, meglio di ogni predica.


Le vivaci e quasi progressive note di “Just As Was Told” si contrappongono al lamento lento e sussurrato di “Down Came The Angels”, ma l’ascoltatore verrà definitivamente catturato da “Falling From Cloud 9”, un pezzo emozionante che fa accendere il Gesù Cristo che è in noi a suon di dinamismo piano/forte, muri di suono, melodie dolci, amare e soprattutto ascendenti verso ciò che la musica meglio sa fare: un risveglio.

L’album continuerà a stupire per tutta la sua durata, anche grazie alla voce cinematica e solenne di Josh Pearson, senza mai tralasciare le varie sfumature emozionali e concrete della ricerca di Dio, ne è un esempio “Waiting To Hit” un pezzo quasi spaventoso per le sue tematiche ma che anche nel momento piùà buio può portarti quantomeno l’estasi di uno dei ritornelli più iconici che io abbia mai sentito.

Pezzi come “These Are The Days” lasciano il segno, riuscendo ancora una volta a trasformare un pezzo rock in uno strumento per combattere le inquietudini che sempre hanno segnato la mente umana, tirando fuori un songwriting unico e coerente. Uno degli apici è il gran finale “Into The Storm”, quasi un manifesto e un’insurrezione arrabbiata, “Punk”, verso un metaforico anticristo, una chiamata alle armi aperta a tutti per combattere prima di tutto contro se stessi costernata da risalite in linea “post-tutto” e arrivando a toccare le zone più intime e paradisiache del rock.


The Texas-Jerusalem Crossroads è un autentico miracolo musicale in tutti i sensi, un album immancabile pressoché per chiunque voglia approfondire la musica rock data la sua varietà e unicità. Buon ascolto.

Gianvittorio Bentivoglio

 

 

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