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26-5-2023 -- Il domicilio, che normalmente, ma non sempre, coincide con la residenza, è il luogo dove riceviamo le comunicazioni cartacee che ci riguardano.
Dal 6 luglio 2023 il domicilio fisico verrà sostituito dal domicilio digitale registrandosi all’INAD. L’INAD è l'Indice nazionale dei domicili digitali delle persone fisiche, dei professionisti e degli altri enti di diritto privato non tenuti all'iscrizione in albi, elenchi o registri professionali o nel registro delle imprese.
Precisiamo subito che il domicilio digitale era già obbligatorio per le imprese e i professionisti secondo il Decreto-Legge 76/2020. Adesso il domicilio digitale viene esteso a tutti i cittadini maggiorenni.
In termini semplici, il domicilio digitale è l'indirizzo elettronico eletto presso un servizio di posta elettronica certificata (PEC) o un servizio elettronico di recapito certificato qualificato, che ha valore legale.
Praticamente, innanzitutto, bisogna attivare un indirizzo pec da uno dei gestori abilitati e successivamente iscriversi all’INAD all’indirizzo https://domiciliodigitale.gov.it.
Una volta iscritti all’INAD, si riceveranno tutte le comunicazioni che provengono dalla pubblica amministrazione (rimborsi fiscali, multe, cartelle esattoriali ed altre comunicazioni) e si eviteranno le comunicazioni cartacee. Si annulleranno così tutte le spese postali e si risparmierà sulla carta.
Dal sito si potranno modificare i propri dati o inserire o sostituire l’indirizzo pec in qualunque momento. La gestione è totalmente gratuita (salvo l’indirizzo pec che è stato attivato, che normalmente invece è a pagamento).
Il domicilio digitale non può essere condiviso con altre persone.
Dal 6 luglio l’elenco dei domicili digitali è pubblico e chiunque lo può consultare.
Non è ancora ben chiaro quando il domicilio digitale sarà obbligatorio per tutti i cittadini. Infatti, alcuni emendamenti al decreto sulla pubblica amministrazione lo renderebbero tale dal 30 novembre in poi. Se così sarà, da dicembre ogni cittadino italiano maggiorenne dovrà attivare il proprio domicilio digitale dopo aver attivato un indirizzo pec. Se non verrà approvato l’emendamento, il domicilio digitale dovrebbe restare facoltativo.

Carlo Crapanzano

 

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