VIGEZZO- 04-06-2023-- Torniamo indietro di molti anni e cambiamo stagione. Il Monte Ziccher in Valle Vigezzo è una meta facile e comoda, in ambiente stupendo, con panorami incantevoli. D'inverno, sia salendo dalla Bocchetta di Sant'Antonio, sia salendo dall'Alpe Blitz, occorre neve “sicura” ed un po' di attenzione nel tratto finale. A seconda dell'innevamento si deve scegliere l'opzione migliore fra ciaspole e sci.
GITA N. 17
MONTE ZICCHER (modificata per Ossola 24)
FEBBRAIO 2013
Dislivello: 750 m. Tempo totale: 4 h.
Splendida giornata di febbraio e poca neve. Oggi siamo pari: tre verbanesi e tre ossolani, ma i due Border Collie domesi spostano l'equilibrio verso nord. Lasciamo le auto al parcheggio alla fine della strada che sale da Craveggia, quota 1200, e in pochi minuti raggiungiamo l'alpe Blitz, 1270, e la sua chiesetta. Lungo il sentiero estivo proseguiamo per l'alpe Pragrande, quota 1457, e l'alpe Oro, quota 1560. A quota1600, sempre senza ausilio di ossigeno, calziamo le ciaspole.
Poco più avanti ci aspetta uno spettacolo non comune: una decina di camosci, forse miopi, ma sicuramente incuriositi dai cani e dal nostro aspetto innocente e, in alcuni casi, un po' animalesco, anziché fuggire scendono verso di noi dai contrafforti dello Ziccher. Si fermano ad una ventina di metri e, finalmente, capiscono che trattasi di umani.
Al che, con la loro incredibile agilità, si lanciano nell'impervio vallone alla nostra destra e si dileguano in pochi secondi. Ci guardiamo increduli. Per gli esperti di caccia e zoologia sarà anche abbastanza normale, ma per dei poveri ed umili camminatori i camosci quasi aggressivi esistono soltanto nelle favole. Usciamo dal bosco ed affrontiamo, quasi in cresta, il lungo traverso verso sinistra (ovest) che ci porta fin sotto la vetta.
Fin qui poco meno di due ore. L'ultimo tratto è breve, ma molto ripido. Togliamo le ciaspole e l'affrontiamo “in libera” (scherzo!), stando però attenti alla neve gelata, soprattutto sull'ultimo tratto quasi in piano (non scherzo!). In pochi minuti siamo in vetta, quota 1967, ma ci fermiamo giusto il tempo per qualche foto. La neve, sempre gelata, ci rende prudenti e scendiamo rapidamente, cercando di evitarla. Farsi male allo Ziccher ci avvicinerebbe al Nobel per la stupidità. Quasi giunti in zona sicura, un giovane ossolano urta inavvertitamente una ciaspola abbandonata dall'ancor più giovane guida verbanese.
Per evitare un incidente diplomatico internazionale, insieme al colpevole mi sacrifico in un'ardita operazione di recupero dell'attrezzo, perdendo quasi trenta metri di dislivello su terreno ripido e accidentato. Se ci vedesse Gnaro, morirebbe dal ridere. Ripristinata l'armonia del gruppo, scendiamo tranquilli fino a Blitz, dove consumiamo un pasto frugale in un clima quasi primaverile. Raggiunte le auto, scendiamo a valle e inseriamo nel programma una deviazione verso il Circolo Anziani di Pontetto.
Qui ci raggiunge un amico, guida (solo spirituale) ed istruttore di sci alpino (solo in una valle ossolana, per nostra fortuna), oggi assente per impegni di “nonnismo”, che festeggia l'ennesimo compleanno. La giornata si chiude così in sobria allegria.
Gianpaolo Fabbri