18-04-2023 -- I Deviants sono una belle band più sottovalutate degli anni '60, non solo furono anni luce avanti a quasi tutti gli altri per quel riguarda il loro stile, il loro modo di suonare, ma riuscirono anche a esprimere la loro idea in maniera concreta e molto curata. Il loro primo album, "Ptooff!", registrato nel 1967, è un capolavoro.
I blues di "I'm coming Home" e "Charlie" sono caratterizzati da una sensazione oscura e dall'esecuzione addormentata, "Child Of Sky" è invece una nuvola di folk come nessuno osava fare all'epoca, con la sua atmosfera sognante e la sua aria "mitologica". Ma è da "Nothing Man" che l'inglese medio dell'epoca gettava via il disco, sia per il testo che per la musica; l'intro della canzone è affidata completamente alle percussioni, creando un momento magico di trance in progressione, poi il pezzo divaga tra "spoken-word" e pura satira che poteva competere tranquillamente con quella di Zappa. "Garbage" presenta sonorità importantissime per il punk che verrà anni dopo e anche oltre, senza perdere la vena nonsense e d'avanguardia del pezzo precedente. "Bun" mostra l'abilità melodica della band, dove solo delle delicate chitarre elettriche tranquillizzano per la prima volta l'ascoltatore, ma è solo la quiete prima della tempesta, l'ultimo pezzo, "Deviation Street", è una bomba a orologeria, dove i Deviants arrivano pure a prendere in giro i fan di Jimi Hendrix, spaziando tra stili completamente diversi e senza mai fallire a eseguirli.
Vi auguro un buon ascolto.
Gianvittorio Bentivoglio