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laparolaaigiurati

27-03-2023 -- A volte, in televisione, vediamo le immagini di processi nei quali vi sono otto giudici, due con la toga e sei con la fascia tricolore: questi ultimi sono i giudici popolari.
Il giudice popolare è un semplice cittadino italiano che è estratto a sorte da apposite liste e che farà parte della Corte di Assise o della Corte di Assise d'Appello (cioè le Corti che si occupano di trattare i reati più gravi). Per ogni Corte d’assise e Corte d’assise d’appello vi è una lista per i giudici popolari ordinari e una per i giudici popolari supplenti.
Per fare parte delle liste dei giudici popolari, bisogna presentare richiesta al Sindaco del comune in cui si ha la residenza. Bisogna avere la cittadinanza italiana e il godimento dei diritti civili e politici; una buona condotta morale; un’età di almeno 30 anni e non superiore a 65; la licenza media (per i giudici popolari di Corte d’assise d’appello è richiesto il diploma di maturità).
Ogni due anni (anno dispari) i sindaci invitano pubblicamente quelli che sono in possesso dei requisiti e non sono già iscritti negli albi definitivi dei giudici popolari, a chiedere di essere iscritti nell’elenco integrativo dei giudici popolari. Avute le richieste, il sindaco trasmette gli elenchi al presidente del tribunale competente per territorio.
Una apposita commissione unifica gli elenchi pervenuti dai comuni e forma l’elenco di tutte le persone che in quel territorio hanno i requisiti richiesti e lo manda nuovamente al comune che lo pubblica nell’albo pretorio.
Quando è necessario nominare i giudici popolari, in una pubblica udienza si procede all’estrazione per sorteggio da un’urna. Tutti gli iscritti nelle liste generali dei giudici popolari sono destinati a prestare servizio nel biennio successivo. Ogni tre mesi la Corte d’Assise e la Corte d’Assise d’Appello estraggono 50 nominativi. La nomina dura tre mesi, tranne che il processo abbia durata superiore.
L’ufficio di giudice popolare è obbligatorio. Quindi, senza giustificato motivo, non ci si può rifiutare. I giudici popolari, per il processo nel quale sono in carica, sono giudici a tutti gli effetti di legge.
I giudici popolari nominati ricevono un compenso giornaliero stabilito per legge e un rimborso per spese di viaggio se l'Ufficio è prestato fuori del comune di residenza. Il rimborso è di euro 25,82 per ogni giorno di effettivo esercizio della funzione. Per i lavoratori autonomi o lavoratori dipendenti senza diritto alla retribuzione nei giorni in cui esercitano la loro funzione, il rimborso è di euro 51,65 per le prime 50 sedute e di euro 56,81 per le udienze successive. I lavoratori dipendenti hanno regolarmente diritto alla normale retribuzione e ovviamente sono assenti giustificati dal lavoro.
Carlo Crapanzano

Foto: una scena del film "La parola ai giurati", di Sidney Lumet (1957)


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