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16-02-2023 -- Dopo due album e una manciata di EP, i Polvo si erano già guadagnati gli elogi della scena underground soprattutto grazie al loro secondo album: “Today’s Active Lifestyles”, ma oggi parleremo del loro terzo disco del 1996, dove i Polvo perfezionano e portano all’apice la loro formula rock che sembra più essere matematica, riff geometrici, ritmi complessi, dinamismo che passa dalla ninna nanna all’hardcore duro e puro, il tutto condito dall’inconfondibile natura “indie” degli anni 90.
“Fast Canoe” apre l’album rendendo subito chiare le cose, è infatti uno dei migliori pezzi degli anni 90, dall’apparente semplicità non sembrano nemmeno i Polvo a suonare, e quel grido sul finale lascia davvero la pelle d’oca. “Feather Of Forgiveness” è un incessante rullo compressore nelle orecchie dell’ascoltatore con un testo quasi paradossale e molto analitico, come la musica del resto. “Light Of The Moon” è la ninna nanna di cui parlavamo prima, che va ad accentuare ancora una volta l’uso di melodie “orientali” della band. “Crumbling Down” e “High Wire Moves” sono due tirate hardcore strazianti intermediate da ritornelli molto melodici e altrettanto emotivi. Il disco forse cala leggermente l’altissima qualità nella seconda metà, pezzi come “In This Life”, “Purple Bear” o “Taste of Your Mind” sono infatti dei validissimi brani che però appartengono più ai primi Polvo che a quelli del 96. Da sottolineare anche i vari intermezzi brevi sparsi qua e là ad aggiungere concretezza al disco, soprattutto nella seconda metà. I Polvo però non ci lasciano con l’amaro in bocca, l’ultimo brano “When Will You Die For The Last Time In My Dreams” vale intere carriere ed è forse il capolavoro della loro, nella prima parte creativi giri di chitarra indie si alternano ai più perfetti ed emotivi ritornelli hardcore, per poi scoppiare nel solito “Math-Rock” riflessivo ma comunque rumoroso.
I Polvo sono degli eroi, capaci di rivoluzionare (come pochi in quel periodo e nel periodo futuro) l’uso della chitarra elettrica e del normale formato canzone, spaziando in molti territori ma essendo sempre loro stessi.

Gianvittorio Bentivoglio

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