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BORGOSESIA 01-02-2023 Il suo sogno di giocare a basket negli Usa l’ha realizzato, ora Matteo Rossi di Borgosesia è tornato a casa pronto a dare il proprio contributo alla causa di Barberi Valsesia Basket.
Dopo una stagione entusiasmante culminata con la conquista, insieme ai compagni, della C Gold e che l’ha visto crescere in maniera esponenziale nel campionato di C Silver 2021/22, il giovane Matteo Rossi in estate aveva preso la decisione di rincorrere il suo grande sogno: gli Stati Uniti. E così ad agosto 2022 era volato a Los Angeles, al Rio Hondo College, per un’esperienza che doveva far conciliare studio e basket. Le notizie che arrivavano in Valsesia erano molto positive e Matteo si è distinto sia nello studio che nel basket ad alto livello. Felice del ritorno di Matteo Rossi coach Francesco Gagliardini: «Sono molto contento di riabbracciare Matteo dopo l’esperienza americana: sicuramente un giocatore con le sue qualità è, in questo momento, la figura che ci mancava. Fin dai primi allenamenti, ho ritrovato un giocatore più maturo e sicuramente molto cresciuto, anche se i suoi margini di miglioramento sono ancora molto ampi. Sapevo che non sarebbe stato un problema reintegrarlo e che non avrebbe avuto difficoltà con i compagni e con una realtà che già conosce e dove è cresciuto. Noi abbiamo un chiaro obiettivo e Matteo è sicuramente un valore aggiunto a questo roster e ci aiuterà a conquistarlo». .Assolutamente soddisfatto per il ritorno di Matteo Rossi il presidente di Valsesia Basket Maurizio Ballarini: «La società è felice di accogliere Matteo di ritorno dalla sua esperienza negli Stati Uniti. Emblematico è il fatto che appena è sceso dall’aereo quasi aveva il pallone in mano per venire di nuovo a calcare il nostro parquet. Quindi vuol dire che da parte del ragazzo c’è sicuramente l’affezione verso la nostra società e, viceversa, noi abbiamo un grande piacere a riaccogliere il suo contributo al prosieguo del campionato».

Com’è andata l’avventura negli States?
Quando sono arrivato non ho avuto difficoltà nell’integrarmi con i nuovi compagni e con l’ambiente. Il College era enorme, quasi come una città, ed io ero in stanza con altri due ragazzi di origine hawaiana ed americana con i quali sono subito andato d’accordo.
Com’era strutturata la tua giornata?
La giornata iniziava prestissimo con la seduta di sala pesi prima delle lezioni, poi studio fino al primo pomeriggio, intervallato dalla breve pausa pranzo, poi video analisi con il coach e allenamento di squadra. La mia giornata finiva poi in College dove mi cucinavo la cena, un po’ di studio e nanna.
Parliamo di pallacanestro: com’era strutturata la tua squadra e il campionato che hai affrontato?
Ho giocato nel Campionato californiano CCCAA nella squadra di Rio Hondo dove ho riscontrato un basket diverso da quello europeo. Mi spiego: la grande differenza sono intanto alcune regole e, a livello tecnico, si dà molta più importanza alle caratteristiche individuali e a 1 contro 1. Il campionato, dal punto di vista fisico ed atletico è stato mostruoso: fisicamente tosto ed impegnativo e tecnicamente di altissimo livello.
Ora il campionato è finito, sei tornato in Italia e segui l’Università attraverso le lezioni online: quali sono i tuoi obiettivi futuri?
Dal momento in cui il campionato là era terminato, ho scelto di tornare per finire la stagione e di aiutare la mia società dove sono cresciuto, ma il mio obiettivo primario resta quello di tornare in agosto negli Stati Uniti e proseguire l’esperienza cestistica e parallelamente quella scolastica.

 

 

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