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ALTO PIEMONTE – 15-12-2022 --  Nel corso del periodo gennaio-settembre 2022 il valore delle esportazioni dell’area Piemonte Nord Orientale, costituita dalle quattro province di Biella, Novara, Verbano Cusio Ossola e Vercelli, si è attestato poco al di sopra dei 9 miliardi di euro, registrando un aumento del +19,6% rispetto al corrispondente periodo 2021.

Il dato discende da dinamiche positive per tutti i territori, pur con intensità diverse e legate alle differenti specializzazioni produttive. In particolare il tessile- abbigliamento, comparto che rappresenta ben il 25,5% dell’export totale di quadrante, evidenzia una netta ripresa, mettendo a segno una variazione del +30,7% rispetto al corrispondente periodo del 2021, tornando a valori pre-crisi.

La provincia di Biella, che in valori assoluti esprime il 16,6% delle esportazioni dell’Alto Piemonte dei primi nove mesi, registra di conseguenza il dato più significativo, con un aumento pari al +30,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021.

Il Verbano Cusio Ossola mette a segno un aumento percentuale del +21,9% rispetto al periodo gennaio-settembre 2021, a fronte di un peso sull’export del quadrante pari al 7,7%, con l’industria dei metalli a trainare la crescita.

La provincia di Novara, che esprime il 52% del valore delle esportazioni del territorio, evidenzia una crescita del +20,6%, grazie alle buone performance di chimica, alimentare e tessile-abbigliamento.

La provincia di Vercelli, che rappresenta una quota del 23,7% dell’export dell’area, registra un dato in aumento più contenuto, pari al +10,8%, influenzato principalmente dalla forte contrazione registrata dal comparto della farmaceutica-chimico-medicinale.

Allargando lo sguardo al contesto nazionale e regionale, nel periodo gennaio- settembre 2022 si riscontra una crescita dell’export italiano del +21,2%, dato rispetto al quale la performance complessiva delle quattro province di Biella, Novara, VCO e Vercelli si pone poco al di sotto, superando, invece, il risultato piemontese (+18,1%).

Le vendite all’estero delle quattro province costituiscono il 21,2% del totale delle esportazioni piemontesi, percentuale che cresce in modo significativo in alcuni settori: le esportazioni del tessile-abbigliamento dell’area rappresentano ben il 78,7% del totale del Piemonte, i macchinari il 24,7%, i prodotti chimici il 40,2%.

Guardando ai principali mercati di sbocco, Germania e Francia si confermano i principali partner commerciali per tutte le realtà provinciali, con alcune importanti differenze a livello locale.

«La dinamica dell’export nei primi nove mesi dell’anno appare positiva in merito al valore delle transazioni, ma nel contempo occorre tener conto che i risultati sono condizionati dai rialzi dei prezzi, generalizzati per quasi tutti i settori merceologici» commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «La persistente incertezza economica e geopolitica richiede un rafforzamento della capacità competitiva sui mercati esteri: il nostro è un tessuto produttivo con una forte vocazione all’export, che occorre sostenere ricercando nuovi mercati e investendo su innovazione di prodotti e servizi».

FOCUS BIELLA

Le attività manifatturiere, che segnano nel complesso un aumento del valore delle esportazioni del +28,8%, costituiscono la componente quasi esclusiva dell'export provinciale. In netta ripresa nel complesso i prodotti tessili (+36,3%), che rappresentano il principale settore (con una quota pari al 59,6% del totale export provinciale), nel cui ambito i tessuti registrano un balzo in avanti rispetto al corrispondente periodo gennaio-settembre 2021 (+72,7%). Bene anche i comparti dei filati (+20,8%) e degli altri prodotti tessili (+15,1%). In crescita del +24,8% anche il comparto degli articoli di abbigliamento.

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l'Unione Europea, che assorbe il 51,4% delle vendite all’estero, rimane nel suo complesso la destinazione principale dell’export biellese. L’aumento dell’export verso l’UE è del +29,3%. In crescita le vendite verso la Germania (+21,2%), che si conferma il principale cliente estero, e verso la Francia (+30,9%), secondo mercato in ordine di importanza.

Le destinazioni extra-UE coprono il 48,6% dell’export provinciale, con una crescita del +30,9%, trainata dall’aumenti del valore delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+61,9%) e la Turchia (+53,1%). In ripresa la crescita verso la Cina, che con un incremento del +17,2% si conferma il terzo mercato di riferimento.

FOCUS NOVARA

Le attività manifatturiere, che segnano nel complesso un incremento del +19,9%, costituiscono la componente quasi esclusiva dell'export provinciale. Considerando le variazioni dei settori con maggiore peso in valore assoluto, i macchinari registrano una crescita più contenuta rispetto al dato rilevato nel periodo gennaio-settembre 2021, pari al +8,8%, incidendo in misura pari al 27,3%

sul totale dell’export provinciale. Notevole l’incremento, in termini di valore, registrato dalla chimica (+29,1%), bene l’alimentare e il tessile-abbigliamento, con dati in aumento rispettivamente del +27,3% e del +22,2%.
Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l'Unione Europea assorbe in questi primi nove mesi ben il 63,3% delle vendite all’estero, registrando un aumento del +21,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021. La quota dell’export extra-UE si attesta al 36,7% ed evidenzia anch’esso un incremento significativo (+19,7%). La Germania si conferma principale mercato di destinazione delle merci novaresi, con un aumento delle vendite del +17,8%, seguita dalla Francia (+25,5%), mentre

il buon incremento del valore delle esportazioni verso gli Stati Uniti (+22,8%) fa guadagnare al Paese il terzo posto nella graduatoria provinciale.
Le esportazioni extra-UE crescono, oltre al peso degli USA, grazie anche alla forte ripresa verso la Svizzera (+56,5%) e, seppure con valori assoluti più bassi, verso la Cina (+78,8%).

FOCUS VERBANO CUSIO OSSOLA

Le attività manifatturiere, che segnano nel complesso un aumento del +21,1%, costituiscono la componente quasi esclusiva dell'export provinciale del Verbano Cusio Ossola. Guardando ai settori di maggiore importanza, anche in termini di valore assoluto del contesto economico locale, il comparto dei metalli di base e prodotti in metallo registra una buona crescita, con un dato del +24,9%, arrivando a esprimere il 32,3% dell’export provinciale. Bene anche gli articoli in gomma e plastica (+26,3%) e la chimica (+19,2%). In ripresa, rispetto al periodo gennaio- settembre 2021, il comparto macchinari (+12,3%).

Per quanto riguarda i mercati di sbocco, l'Unione Europea assorbe il 65,4% delle vendite all’estero, registrando una sostenuta crescita rispetto al corrispondente periodo del 2021 (+28,3%). La quota dell’export extra-UE si attesta al 34,6%, in aumento del +11,5%. Principale mercato di destinazione delle merci provinciali è la Germania, con un dato in crescita del +29%, seguita dalla Svizzera, con un incremento del +24,2%.

FOCUS VERCELLI

Nel complesso il dato è positivo (+10,8%) con il settore manifatturiero che rappresenta quasi in esclusiva la quota dell'export provinciale, registrando un aumento del valore delle vendite all'estero allineato alla media vercellese. Tra i settori di maggiore peso il tessile-abbigliamento segna un deciso incremento, pari al +32,1%.

Cresce, anche se con intensità più contenuta, il secondo comparto provinciale, quello dei macchinari (+10,2%), mentre appare in forte ripresa il chimico (+159,2%), con un incremento positivo anche per l’alimentare (+14%): segna, invece, una forte contrazione il settore farmaceutico-chimico-medicale (-74,2%), che incide negativamente sul dato globale vercellese.

Per quanto riguarda la destinazione delle merci, nel periodo gennaio-settembre 2022 il mercato dell’Unione Europea ha un’incidenza sull’export di poco superiore a quello dell’area extra-UE (50,7%) con un aumento del valore delle esportazioni del +10%.

La Germania si conferma il principale mercato di destinazione delle vendite all’estero (+17,7% l’aumento registrato), seguita dalla Francia (+17,1%). Nonostante il calo evidenziato dagli Stati Uniti (-5,2%), gli USA restano il terzo mercato di riferimento, seguiti dalla Cina verso la quale le vendite risultano in aumento del+10%.

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