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OSSOLA- 22-11-2022—Gli autonomisti ossolani piangono la morte di Roberto Maroni, un amico che oltre quarant’anni fa iniziò a frequentare, seguendo Umberto Bossi, la terra della Repubblica dell’Ossola dove Alvaro Corradini ed un gruppo di amici avevano, dal 1987, dato vita ad un movimento autonomista, l’Uopa, Unione ossolana per l’Autonomia, che voleva, sul modello della Valle d’Aosta, trasformare l’Ossola in una Regione Autonoma.

Sin dall’inizio dell’autonomismo ossolano Umberto Bossi, dalla vicina Varese, iniziò a frequentare Domodossola e gli esponenti dell’Uopa, e da loro ispirato fondo nel 1980 il suo primo movimento, l'Unolpa (Unione nord-occidentale lombarda per l'autonomia) copiando i colori ed i simboli ossolani (i tre colori delle Repubbliche partigiane rosso verde e blù) e lo statuto, che l’Uopa a sua volta aveva ricevuto dall’autonomista valdostano Bruno Salvadori.

Ad aiutarlo in questa prima impresa politica il giovane e fidato amico Roberto Maroni.

Per questo venne anche lui in contatto con gli esponenti dell’Uopa, frequentando persone e stringendo amicizie, come ha ricordato quando, da Ministro dell’Interno, partecipò ad un raduno politico a teatro Galletti a Domodossola il 25 marzo del 2010:

“Io sono molto legato all’Ossola ed all’Uopa- spiegò ai presenti in sala- un movimento storico che abbiamo conosciuto all’inizio della Lega, nel 1980 (ricordava male, come ha sempre fatto Bossi, che in realtà era il 1977 ndr.) , con i primi contatti che abbiamo avuto. Ci hanno dato una grossa mano per fare partire quella valanga che poi è diventata la Lega Nord”.

In quell’occasione avevo ripresentato ai presenti il mio libro dedicato all’Uopa, ricordando un aneddoto che Roberto Maroni confermò in sala sorridendo, ricordando i “gloriosi vecchi tempi”, riportati a pag.162:

"Roberto Maroni venne in Ossola in un secondo tempo ad accompagnare Bossi, quando avevano già creato Alleanza Lombarda.

Maroni ci chiese aiuto per gestire le parti burocratiche del loro movimento e la contabilità. Il nostro commercialista si offri di tenere la contabilità.

Così ricordava il commercialista domese: “Andavo periodicamente a Varese e mi incontravo con Bossi e Maroni. Tenevo la contabilità della Sciedno, la Società Cooperativa Editrice del Nord Ovest. Chiesi almeno il pagamento delle spese. Dopo un po' Maroni mi diede la loro macchina da scrivere, una Lexicon 80 elettrica".

Porte scorrevoli della vita, che il futuro Ministro e presidente della Lombardia attraversava sin da allora con la sua anima moderata e razionale, come fedele sostegno di Umberto Bossi.

Uberto Gandolfi

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