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caminetto

VCO - 26-09-2022 -- Si è molto parlato, in questo periodo, delle possibili sanzioni nel caso di accensione in Piemonte di stufe a legna e camini a seguito del piano del Governo che ha posticipato l’accensione degli impianti di riscaldamento di una settimana (vedi nostro editoriale qui http://www.24newsonline.it/index.php/nazionale/69869-le-zone-climatiche-per-il-riscaldamento-secondo-il-nuovo-piano-del-governo-ce-ne-parla-carlo-crapanzano).
In effetti in Piemonte esiste un divieto specifico che risale al 2018. L’allora giunta regionale presieduta da Chiamparino, approvò la delibera 14 settembre 2018, n. 29-7538.
In particolare, vi è il divieto, in tutti i comuni del territorio regionale, di nuova installazione di generatori di calore alimentati da biomassa legnosa con prestazioni emissive inferiori a quelle individuate dal DM n. 186 del 7.11.2017 (Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure e delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore alimentati a biomasse combustibili solide). In termini semplici: i generatori installati tra il 01.10.2018 e il 30.09.2019 devono avere ‘tre stelle’; i generatori installati dopo il 01.10.2019 devono avere ‘quattro stelle’. I generatori installati prima del 01.10.2019 sono vietati se non hanno almeno ‘tre stelle’. L’unica eccezione riguarda le unità immobiliari con generatore inferiore a 35 Kw solo se è l’unico sistema di riscaldamento presente.
Le ‘stelle’ in pratica rappresentano la qualità dell’impianto secondo standard europei.
In teoria, chi possiede un camino, una stufa a legna ecc. dovrebbe farsi certificare la classe di qualità di quel generatore di calore (ci si riferisce a camini chiusi; camini aperti; stufe a legna; stufe ad accumulo; cucine a legna; caldaie a legna; stufe e cucine a pellet).
Potrebbe accadere, ad esempio, che vecchi camini o vecchie stufe a legna non rientrino nello standard di qualità deciso dalla Regione Piemonte nel 2018 e quindi non si possano usare. Non solo quindi scatterebbe il divieto all’uso, ma si rischiano sanzioni economiche elevate.
Il problema serio è che la maggioranza dei cittadini piemontesi non conosce questi divieti, né sa che il proprio vecchio camino o la propria vecchia stufa a legna necessita di certificazione per sapere se può essere accesa o no. E, di questo, non possiamo certo dare colpa ai cittadini piemontesi.

Carlo Crapanzano


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