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VCO - 19-09-2022 -- Sappiamo che dal 30 giugno vi è l’obbligo, per i commercianti, del POS, cioè del sistema di pagamento dei loro clienti con la moneta elettronica (normalmente bancomat o carta di credito).
Alla base, vi è un contratto tra l’esercente e la sua banca che può prevedere un costo fino al 4-5% dell’importo ricevuto, oltre l’affitto del POS e la sua manutenzione.
Diciamo subito che per i pagamenti fino a 5 euro non vi sono spese e che solo da 5 euro in su si parte da una commissione di 50 centesimi (fino al 31 dicembre 2022, però, vi è un credito di imposta del 100%. Significa che il commerciante, qualunque sia la commissione che paga alla banca, la può detrarre per intero dal suo reddito dell’anno dopo).
Per pagamenti superiori a 5 euro, l’Unione Europea ha tagliato le commissioni interbancarie allo 0,2% quando si usa il bancomat e allo 0,3% per le carte di credito o debito. Ma, chissà perché, in Italia tale norma raramente viene applicata e la media è dello 0,9-1%.
In sintesi, mentre il consumatore che usa il bancomat o la carta di credito non ha spese, l’esercente paga una commissione che va dall’1 al 4% dell’ammontare ricevuto, l’affitto del POS (circa 60 euro al mese in media) e la sua manutenzione, con grande guadagno (in quantità) per gli istituti di credito.

Carlo Crapanzano


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