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Lido Riba

TORINO - 14-07-2022 -- La morte, a 78 anni di Lido Riba, tra i padri nobili dell'Uncem, l'Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani ha fatto il giro del Pimaonte in una manciata di minuti.
“Il Piemonte si stringe con gratitudine alla famiglia di un uomo innamorato della sua terra e in particolare di quelle straordinarie montagne a cui ha dedicato con tanta passione la sua vita e il suo lavoro ai vertici dell’Uncem”, la nota giunta dal presidente della Regione, Alberto Cirio. Riba, che da tempo lottava contro la malattia viene pianto da tante persone, anche con un'estrazione politica lontana dalla sua. Soprattutto "tutta l'Uncem si unisce al cordoglio dei famigliari. Lido ha sempre definito Uncem 'la mia seconda famiglia' - . La sua carriera politica è stata intensa, piena di impegno, di militanza, di formazione e di risultati. Formatosi nel PCI - "i miei primi percorsi tra le strade di Caraglio a distribuire volantini del partito, a quattro anni", ricordava con emozione -, ha poi creduto nei progetti politici regionali e nazionali del PDS, dei DS, del PD. Nato e cresciuto a Caraglio, prima Consigliere provinciale a Cuneo, è stato Consigliere regionale del Piemonte dal 1990 al 2005, ricoprendo le cariche di Capogruppo, Assessore regionale all'Agricoltura e alla Montagna, Vicepresidente del Consiglio. Dal 2005 al 2020 è stato Presidente Uncem Piemonte e per dieci anni Presidente dell'IPLA, Istituto per le Piante da Legno e l'Ambiente, e poi del Formont. Fortissimo l'impegno nelle Amministrazioni comunali, a Caraglio, a Pradleves, negli ultimi due decenni a Ostana, dove ha condiviso il sogno della rinascita.
L'Uncem è la sua Casa. Con Enrico Borghi, Roberto Colombero, Marco Bussone, tutto lo Staff - Marialaura Mandrilli, Bruno Mandosso, Beatrice Giacchetto -, a livello nazionale e regionale, ha operato senza mai fermarsi per la forza, l'identità, lo sviluppo dei territori montani, dei piccoli Comuni, dei paesi. Nel suo libro autobiografico "Un lungo Viaggio" racconta "i paesi, le valli, il partito, la gente". Quattro pilastri del suo operare. Generando comunità. Ci lascia questo: la capacità di unire, di creare coesione e di essere sempre a servizio dei territori, dei Sindaci, della montagna nuova. Nel continuo dialogo. Il suo esempio vive in chi lo ha conosciuto e ora ha il suo testimone.
È il comunicato più difficile, la notizia più drammatica per noi. Di una Uncem che è rinata con Lido. Non da solo, ma insieme, dando fiducia a tutti, nell'ascolto e nell'impegno politico che restano e ci guidano".


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