PIEMONTE - 11-07-2022 -- Per contrastare il cambiamento climatico e la siccità, la Fondazione Agrion divulga oggi un decalogo “fai da te” rivolto a professionisti e hobbisti del settore primario, con consigli pratici e facilmente applicabili contro la crisi idrica. L’ottimizzazione dell’utilizzo dell’acqua nel comparto agricolo è oggi prioritaria per garantire l’equilibrio tra sostenibilità ambientale e sostenibilità economica, nell’ottica della salvaguardia degli ecosistemi agrari.
Nata nel 2014 per volontà di Regione Piemonte e Unioncamere Piemonte, “Soci fondatori”, la Fondazione Agrion rappresenta un punto di riferimento sul territorio per la ricerca, l’innovazione e lo sviluppo tecnologico dell’agricoltura piemontese, con particolare riguardo ai temi della qualità delle produzioni e alla sostenibilità delle tecniche e tecnologie agroalimentari.
In un periodo particolarmente complicato per il settore agricolo, segnato da una forte carenza idrica e dalla quasi totale assenza di piogge, la Fondazione mette a disposizione alcune buone pratiche fondamentali per ridurre il fabbisogno di acqua delle colture: dall’utilizzo di acqua di recupero del lavaggio di frutta e verdura all’applicazione dell’irrigazione a goccia, dalla copertura dei terreni per evitare l’evapotraspirazione all’irrigazione serale, alla riduzione dei passaggi sulle superfici coltivate per avere un suolo sano.
A queste azioni realizzabili dai singoli, tuttavia, è fondamentale affiancare una ricerca scientifica costante, fondamentale per trovare tecniche e soluzioni innovative e dare risposte concrete e puntuali alle sfide imposte dai cambiamenti climatici. Una ricerca come quella che la Fondazione Agrion si impegna quotidianamente a portare avanti, che ha portato circa il 70% delle aziende frutticole piemontesi a utilizzare oggi strumenti di irrigazione a goccia e che ha permesso negli ultimi anni di ridurre fino ad un 50% il consumo di acqua per alcune colture.
Negli anni Agrion si è dimostrata in grado di guidare gli interventi di irrigazione delle aziende con sofisticati modelli matematici previsionali e per il calcolo dell’evapotraspirato, nuove tecnologie, ma anche sensori e software che sono oggetto di sperimentazione in campo, in collaborazione con poli di ricerca universitaria piemontesi.
Un lavoro costante che punta ad arrivare anche ai consumatori e coinvolgere ancora più imprese piemontesi, nel tentativo non solo di rendere più efficiente e resiliente il nostro sistema produttivo di fronte alla siccità, ma anche di fare in modo che l’agroalimentare piemontese diventi un modello di efficienza, sostenibilità ambientale e qualità organolettiche delle sue produzioni.
“Mettere in pratica queste azioni è utile, semplice ed economico ed è importante per non sprecare acqua, mai come oggi così preziosa - spiega Giacomo Ballari, Presidente della Fondazione Agrion - . Questi consigli devono però essere accompagnati da una continua ricerca di percorsi di sviluppo che garantiscano innovazione per il miglioramento della qualità dell’agricoltura. Fondamentale anche la crescita economica, sociale e culturale degli addetti alle filiere, la formazione professionale, nonché uno sviluppo del sistema agricolo, con particolare riferimento alle interconnessioni con l’ambiente e in armonia con la tutela e la valorizzazione del territorio piemontese”.
Per approfondimenti e maggiori informazioni, è possibile visitare la pagina dedicata al tema www.agrion.it/cambiamenti-climatici-crisi-idrica-la-risposta-dalla-sperimentazione-applicata
Il decalogo “Ogni goccia conta” di Fondazione Agrion
1) Raccogliere e non sprecare
Nel terreno come altrove, immagazzinare acqua è fondamentale! Dal suolo ai pozzi, dalle falde ai canali, bisogna sfruttare ogni opportunità per conservare acqua superficiale e non sprecare!
2) Non sempre è meglio abbondare
Nelle colture di pieno campo non lasciatevi guidare dall’istinto e abbondare con l'acqua. Per un'irrigazione efficace bisogna sempre seguire attentamente le indicazioni basate su modelli collaudati e che funzionano.
3) Usare acqua di recupero
Mai sprecare. Per orti e giardini è possibile utilizzare l'acqua di recupero del lavaggio di frutta e verdura.
4) Irrigare nelle ore serali
Innaffiare e irrigare la sera (o nelle ore più fresche della giornata) permette di ottimizzare il volume di acqua utilizzato, senza che evapori subito a causa dell’irraggiamento solare.
5) Arricchire con sostanze organiche
Le sostanze organiche permettono di conservare al meglio l’acqua nel terreno. Ogni 1% di sostanza organica accumula circa 80.000 litri di acqua per ettaro, agendo come una spugna.
6) Non compattare il suolo
Quando possibile, è importante ridurre i passaggi sulle superfici coltivate ed evitare mezzi meccanici pesanti per mantenere un suolo sano. Il terreno ideale deve prevedere circa il 50% di spazi vuoti, attraverso cui possono filtrare aria e acqua ed è più facile per le radici svilupparsi.
7) Coprire il terreno in estate
Nei mesi più caldi è consigliabile arare solo per seminare e sempre e solo a livello superficiale. Pacciamare, sfalciare e trinciare sono azioni che riducono l’evaporazione e diminuiscono il riscaldamento del suolo. In questo modo si può ridurre la richiesta idrica delle colture.
8) Rispettare il fabbisogno idrico
Nella gestione del terreno e nella progettazione di nuovi impianti, bisogna conoscere bene le caratteristiche e le esigenze idriche delle colture, con un occhio sempre alla disponibilità di acqua nella zona.
9) Controllare gli impianti idrici
Ogni goccia persa rappresenta uno spreco. È importante verificare il corretto funzionamento dei propri impianti idrici, per individuare eventuali perdite di acqua.
10) Se possibile... meglio a goccia
L'innovazione è una valida alleata. Quando possibile, è meglio prediligere sistemi a irrigazione a goccia e temporizzati per innaffiare frutteti, orti o giardini.


