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ALTO PIEMONTE - 09-06-2022 -- Il primo trimestre del 2022 sconta le stesse difficoltà rilevate negli ultimi tre mesi del 2021: pur con dati ancora positivi, la forte ripresa che ha caratterizzato la prima parte dello scorso anno si è parzialmente indebolita a causa della scarsità di alcune materie prime e semilavorati e delle conseguenti difficoltà di approvvigionamento per molti settori, unitamente al rincaro dei trasporti e ai costi dell’energia.

A questo quadro si è aggiunta, da fine febbraio, la precarietà del contesto internazionale a seguito del conflitto tra Russia e Ucraina. I dati sulla produzione industriale restano comunque in positivo nelle quattro province dell’Alto Piemonte che si collocano, con la sola eccezione di Vercelli, al di sopra della media regionale piemontese, attestata al +5,2% rispetto al corrispondente trimestre del 2021, seppure con marcate differenze territoriali e settoriali.


Biella, con un dato del +8% sul fronte della produzione, segna il migliore risultato a livello piemontese, con una crescita del +9,9% in termini di fatturato. Bene anche la provincia del Verbano Cusio Ossola, che registra il +7,1% nella produzione industriale, il secondo migliore risultato in ambito regionale e con una crescita del fatturato del +10,8%.Novara si attesta su una crescita della produzione del +6,6%, la terza migliore performance in ambito regionale, con un fatturato in aumento del +12,5%.Vercelli al contrario si ferma ad un +3,5% sul fronte della produzione industriale, occupando l’ultima piazza della graduatoria regionale, registrando un aumento del fatturato del +7,1%.


L’indagine del I trimestre 2022 ha visto complessivamente coinvolte nel quadrante 667 imprese, per un totale di oltre 24.600 addetti e un fatturato superiore ai 7,2 miliardi di euro.

«I dati del primo trimestre 2022 dimostrano che l'industria dei nostri territori ha tenuto sul fronte dei livelli produttivi, considerando come il confronto avvenga con il corrispondente periodo dello scorso anno che aveva segnato una decisa ripresa dopo un sofferto 2020 segnato dalle problematiche legate all’emergenza sanitaria. Non possiamo però ignorare come continuano ad incidere i fattori che ostacolavano l’attività produttiva italiana già prima della guerra, come i rincari e delle materie prime e dell’energia, che nel primo trimestre si sono confermati molto rilevanti, senza dimenticare le preoccupazioni legate alla spinta inflazionistica ed alla conseguente contrazione dei consumi sul mercato interno» commenta Fabio Ravanelli, presidente della Camera di Commercio Monte Rosa Laghi Alto Piemonte. «Con gli ulteriori divieti all'importazione di energia dalla Russia e la carenza di forniture che rimane acuta, occorre valutare il rischio di un arretramento dei volumi di produzione nei prossimi mesi». (c.s)

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