VERCELLI 14-03-2022 Il 12 marzo si celebra la Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei
confronti degli operatori sanitari, istituita con la legge 14 agosto 2020, n. 113, al fine di
promuovere una cultura che condanni ogni forma di violenza nei confronti dei lavoratori della
sanità.
Secondo il rapporto Inail dell’ottobre 2020 in Italia ogni anno si verificano più di 1.200
aggressioni nei confronti di operatori della salute. L’Organizzazione mondiale della sanità stima
che gli operatori sanitari che subiscono violenze fisiche durante la propria carriera sono circa
il 38% e la percentuale aumenterebbe se le violenze subite sono sul piano verbale. A causa
della pandemia il fenomeno delle aggressioni contro i professionisti della salute è aumentato
ulteriormente.
Per fare il punto della situazione su questo tema così rilevante, la Direttrice Generale dell’Asl di
Vercelli e vicepresidente di FIASO Eva Colombo, è intervenuta a Piacenza in occasione di un
convegno nazionale promosso dalla La Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e
Ospedaliere.
«Porteremo all’interno di questo nuovo organismo in cui sono rappresentati tutti i soggetti
istituzionali una mappatura della situazione nelle nostre Aziende sanitarie – spiega Colombo – nel
70% dei casi le vittime delle aggressioni sono donne e, tra il personale sanitario, quasi un
infortunio su 10 è per aggressione».
Il presidente della Federazione Italiana delle aziende sanitarie, Giovanni Migliore, che ha aperto
l'evento, ha sottolineato che «gli episodi di violenza nei luoghi di cura mettono a rischio il diritto
alla tutela della salute costituzionalmente garantito. Fiaso ha chiesto e ottenuto l’introduzione di
misure straordinarie, come il riconoscimento di aggravante specifica per l’aggressione diretta al
personale sanitario. Siamo consapevoli tuttavia che oltre agli interventi di deterrenza, alla condanna
senza se e senza ma di questi vergognosi atti di violenza, è indispensabile continuare giorno per
giorno a promuovere la cultura della prevenzione, anche attraverso iniziative di sensibilizzazione e
formazione come quella organizzata oggi».
Gli episodi sono numerosi anche a Vercelli come emerge dall’ultimo rapporto sulle aggressioni
relativo all’anno 2020 dove le segnalazioni più gravi sono una cinquantina. Tra gli episodi rilevati si
passa dalla 18enne che ha tentato di fuggire da una finestra dopo aver aggredito fisicamente alcuni
operatori con calci, pugni e sputi, all’uomo 25enne che ha sferrato un calcio nel sedere di un
operatore sanitario mentre si allontanava da lui dopo un colloquio.


