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VERCELLI 01-03-2022 La Polizia di Stato e il Nucleo Investigativo Centrale della Polizia Penitenziaria, al
termine di una prolungata e articolata indagine diretta dalla Procura della Repubblica presso il
Tribunale di Vercelli, hanno arrestato i responsabili della rocambolesca evasione dal carcere di
Vercelli che si è verificata nella notte di Capodanno 2022.
La notte di Capodanno, due detenuti per gravi rapine a mano armata perpetrate in villa, dopo
aver tagliato le inferriate della cella in cui erano ristretti, posta al quarto piano del carcere, si erano
calati, utilizzando delle lenzuola annodate tra loro, fino al tetto di un fabbricato ubicato al pian
terreno.
Uno dei due, un ventiseienne albanese, non riusciva nel suo intento poiché, a causa della
rottura delle lenzuola, rovinava al suolo riportando gravi lesioni ad un braccio mentre il secondo
detenuto, un ventottenne albanese, riusciva ad arrampicarsi sul muro in cemento armato, posto a
prima protezione del settore di detenzione.
Nel frattempo, un complice, dopo aver divaricato con un cric a pantografo per auto le sbarre
della recinzione esterna della casa circondariale, faceva ingresso nel cortile esterno e lanciava una
corda che il detenuto utilizzava per calarsi dalla cinta intermedia, uscendo successivamente dal
perimetro del carcere attraverso il varco ricavato in precedenza nella recinzione.
A questo punto si dileguava facendo perdere le proprie tracce.
L’immediata attività di indagine consentiva di rinvenire e sequestrare, all’esterno del
carcere, alcuni documenti albanesi falsi, validi per l’espatrio, intestati ad un soggetto inesistente e
l’esito di un tampone Covid -19 intestato sempre allo stesso soggetto, effettuato il pomeriggio del
31 dicembre in una farmacia di Tortona (AL).
Tali documenti, destinati al detenuto che non era riuscito ad evadere, consentivano di
identificare il primo soggetto partecipe al piano di evasione che era quello che si era recato ad
effettuare il tampone con false generalità, ovvero un incensurato ventunenne albanese, residente in
Provincia di Alessandria.
L’attività di indagine consentiva, inoltre, di risalire all’autovettura utilizzata per la fuga dal
carcere, alla quale erano state apposte targhe rubate il pomeriggio del 31 dicembre a Vercelli.
Il veicolo, successivamente rinvenuto abbandonato in un parcheggio di Legnano (MI), era
uscito dalla città di Vercelli alle ore 02.30 e, dopo essere entrato in autostrada, usciva alle ore 03.00
dal casello di Marcallo Mesero (MI).
Nel prosieguo dell’indagine si riusciva ad identificare anche il secondo partecipe al piano di
evasione poiché, sul cric utilizzato per divaricare le sbarre della recinzione esterna del carcere,
veniva rinvenuta un’impronta digitale appartenente al fratello dell’evaso, un ventitreenne albanese,
residente in Provincia di Alessandria e noto alle Forze dell’Ordine per pregiudizi inerenti i reati
contro il patrimonio.

Si riusciva altresi ad individuare l’autovettura con cui i complici erano giunti a Vercelli e
quindi il terzo partecipe al piano di evasione, proprietario della macchina, un incensurato
ventunenne albanese, residente in Provincia di Alessandria.
Il 10 febbraio l’evaso, trovato in possesso di documenti falsi, veniva catturato in Olanda,
grazie anche alle ricerche immediatamente diramate in ambito internazionale.
Nei giorni successivi il fratello, ormai a conoscenza della cattura dell’evaso, vistosi
scoperto, provava a fuggire dall’Italia diretto in Francia, utilizzando un biglietto ferroviario
acquistato da un suo conoscente e riportante le generalità di uno dei suoi complici.
Gli Uomini della Squadra Mobile di Vercelli e quelli del Nucleo Investigativo Regionale
della Polizia Penitenziaria di Torino riuscivano a salire a bordo del treno e ad individuare l’uomo
che veniva sottoposto, in data 18 febbraio, a fermo di indiziato di delitto prima che giungesse in
Francia.
All’atto del fermo, l’uomo veniva trovato in possesso di un dettagliato vademecum
riportante una piantina dell’area del carcere vercellese e le istruzioni con gli specifici compiti che
ciascun partecipe avrebbe dovuto compiere.
Nella giornata successiva, il Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale di
Vercelli, su richiesta della locale Procura della Repubblica, emanava un’ordinanza di custodia
cautelare in carcere a carico dell’evaso e dei tre soggetti che avevano pianificato e procurato
l’evasione; questi ultimi venivano raggiunti presso le loro abitazioni ed arrestati in data 21 febbraio.
L’evaso, catturato in Olanda, verrà a breve estradato in Italia.

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