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cota roberto

 

Nel trentennale di Mani pulite uno dei magistrati simbolo di quella stagione è stato rinviato a giudizio per rivelazione del segreto di ufficio. Un reato piuttosto grave per un magistrato. Occorre però, da un lato essere garantisti e, dall'altro, cercare sempre di non esprimere giudizi superficiali. Sulla questione, insomma, meglio essere cauti. Quello che rende tutto paradossale è il ruolo che il dott. Davigo è andato ad assumere in questi anni, cioè quello di icona di un certo giustizialismo che prima di affrontare temi di diritto si avventura in giudizi morali. Sempre dispensati con un atteggiamento di superiorità. A leggere i resoconti giornalistici delle dichiarazioni rese dal dott. Davigo in udienza preliminare, il processo che verrà celebrato davanti al Tribunale di Brescia si preannuncia molto interessante. Pare che i verbali ”incriminati” siano stati conosciuti da diverse persone, ma nessuno si sia preso la briga di avvertire la Procura di Milano per denunciarne la illecita divulgazione. Quanto al contenuto degli stessi, sembra un gigantesco pentolone rispetto al quale si potrebbe dire tutto ed il contrario di tutto. Rappresenta bene il caos in cui è finita la giustizia in questi anni.
Buona domenica e buona settimana.

Roberto Cota

 


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