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casco edilizia

PIEMONTE - 26-01-2022 -- Protesta Confartigianato contro la nuova stretta del Governo su bonus casa e superbonus 110%: i crediti sono cedibili solo una volta e questo mette molte aziende edili e dell'impiantistica in difficoltà. Vincolare la possibilità di cessione ad un unico passaggio renderà infatti più difficile ed oneroso sia monetizzare direttamente il beneficio fiscale derivante dagli interventi agevolati che coinvolgere i fornitori nel ritiro del credito, sostiene l'associazione artigiana. La novità è contenuta nel Decreto "Sostegni ter", approvato dal Consiglio dei Ministri.
Giorgio Felici, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte denuncia: “Aziende costrette a rivedere contratti con conseguente aumento dei contenziosi. Le continue modifiche delle norme, la retroattività e l’aumento della burocrazia creano confusione e incertezza sul mercato della riqualificazione degli immobili”.

In Piemonte (al 31 agosto 2021): 2.369 edifici, 369,9 milioni di euro di investimenti sono stati ammessi a detrazione. “Continui cambiamenti al funzionamento del Superbonus creano una incertezza tale nelle regole da scoraggiare il mercato del Piemonte. Le nostre imprese sono serie e operano in correttezza. Non possono venire penalizzate da pochi che si comportano fuori dalle leggi”, aggiunge Felici. “Giusto l’obiettivo di contrastare le frodi – sottolinea il presidente – ma non si possono colpire continuamente migliaia di cittadini e di imprese corrette impegnate in interventi di riqualificazione energetica e sismica, che ora dovranno necessariamente rivedere le condizioni contrattuali con i proprietari, generando migliaia di contenziosi e un blocco del mercato. E per fortuna che doveva essere un Decreto Sostegni!”.

I vertici di Confartigianato rimarcano la ripresa in atto sia trainata dalle costruzioni che diventano tassello fondamentale per la sostenibilità del debito pubblico. “Non è possibile – prosegue Felici – che di fronte a questi numeri il Governo risponda sempre con qualche nuova norma che genera confusione e ferma i cantieri. Non è questo il sistema per frenare abusi e irregolarità. Contro le frodi, abbiamo chiesto da tempo regole chiare per evitare speculazioni, come l’introduzione di prezzari di riferimento per tutti i bonus e un sistema di qualificazione delle imprese, visto il recente proliferare di operatori improvvisati. Ma finora, al di là di qualche buon proposito, si è fatto poco, mentre in questo modo si colpiscono le imprese serie”.


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