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carabinieri mascherina qui

VERCELLI 06-12-2021 Verso le 4 odierne, giungeva una richiesta telefonica di intervento alla C.O. di Vercelli da parte di una donna di Livorno Ferraris. La richiedente asseriva di trovarsi in casa da sola ma di aver paura del rientro del marito in quanto temeva che potesse ritornare da li a poco ubriaco ed aggressivo. Sul posto si portava una pattuglia della stazione di Livorno Ferraris che constatava la veridicità della chiamata. Sul davanzale di casa ad attendere i carabinieri era presente una donna che appariva alquanto spaventata e raccontava che stava attendendo impaurita il rientro del marito che al telefono le era sembrato ubriaco ed arrabbiato. Temendo che potesse farle del male, aveva chiesto l’intervento
dei carabinieri. La donna asseriva di essere a casa da sola. I carabinieri decidevano di controllare le vie attorno all’abitazione, rintracciando poco distante l’uomo, un 60 enne di origine siciliana, che appariva palesemente in stato di ebbrezza barcollando sulle gambe. I carabinieri decidevano di accompagnarlo a casa per evitare che potesse essere investito da qualche automezzo in transito. Appena entrato in casa, tuttavia, l’uomo si arrabbiava contro la moglie apostrofandola con frasi offensive e minacciose. Nonostante l’intervento dei carabinieri che cercavano di calmarlo, lo stesso continuava a minacciare la moglie, per poi aprire la finestra asserendo di volersi gettare nel vuoto. L’esagitato veniva bloccato da un carabiniere che a fatica riusciva a contenerne l’esuberanza poiché il soggetto opponeva una strenua resistenza colpendo con gomitate il militare allo scopo di liberarsi dalla presa. Solo grazie all’intervento di un’altra pattuglia, dei carabinieri della stazione di Crescentino, i militari riuscivano a bloccare l’esagitato che veniva dichiarato in stato di arresto. Il carabiniere che aveva tentato di bloccare il soggetto era costretto a ricorrere alle cure mediche riportando lesioni alla mano guaribili in 7 giorni. L’arrestato, nella mattinata odierna è comparso davanti al Tribunale di Vercelli ove veniva convalidato l’arresto

 

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