BIELLA 10-11-2021 La Giuria del Premio Biella Letteratura e Industria presieduta da Pier Francesco Gasparetto, e composta da Claudio Bermond, Paolo Bricco, Paola Borgna, Loredana Lipperini, Paola Mastrocola, Sergio Pent, Alberto Sinigaglia e Tiziano Toracca ha decretato il VINCITORE DI QUESTA XX EDIZIONE dedicato alla Narrativa: PAOLO MALAGUTI, con Se l’acqua ride (Einaudi). 
 Sulla corrente dei fiumi nulla cambia mai davvero. Quello del barcaro è un mestiere antico, ma l’acqua non dà certezze, e molti uomini sono costretti a impiegarsi come operai nelle grandi fabbriche. 
 Paolo Malaguti racconta un mondo che corre sull'acqua osservato dagli occhi più curiosi che ci siano, quelli di un ragazzino che vuole diventare grande.
IL PREMIO GIURIA DEI LETTORI va a SARA LOFFREDI per Fronte di scavo (Einaudi), un romanzo che guida il lettore nella profondità della montagna (il Monte Bianco) e degli uomini e ci mostra una pagina epica della nostra storia, scritta da un’Europa appena uscita dalla guerra ma capace di guardare con fiducia al futuro. Alla selezione del vincitore di questa sezione, oltre alla Giuria dei lettori, composta dai membri dell’Associazione culturale L’Uomo e L’Arte che dal 2006 ha istituito “Il Circolo dei Lettori”, hanno partecipato anche i librai biellesi.
La Giuria ha assegnato, inoltre, un PREMIO SPECIALE a ALBERTO ALBERTINI per La classe avversa (Hacca edizioni), il racconto del disfacimento di un paradigma, quello che vedeva nel modello industriale a gestione familiare il segreto del miracolo italiano. Attraverso un dialogo immaginario con lo scrittore Ottiero Ottieri, Albertini scrive un romanzo disincantato e lucido, un romanzo di fabbrica contemporaneo.
Il PREMIO OPERA STRANIERA è stato conferito a JESSICA POWELL, ex vicepresidente di Google Communication, e ora opinionista del New York Times, per La grande distruzione. Una storia immaginaria della Silicon Valley, ma vera nella sostanza (Campanotto editore). Attraverso questo romanzo, Powell affronta il tema della distruzione dei legami sociali, parallelamente all’esibizione di intenzioni diametralmente opposte come la creazione di servizi che permetterebbero di annientare questa solitudine, con evidenti scopi puramente commerciali.


