BORGOSESIA 16-08-2021Borgosesia espone bandiere a mezz’asta: è il simbolo del dolore per il destino che attende il popolo afghano dopo la presa di potere da parte dei Talebani. Ed è soprattutto il dolore per le donne afghane, destinate ancora una volta a pagare il prezzo più caro per l’insediamento di un regime che considera la donna null’altro che un bottino di guerra.
All’indomani dell’ingresso dei Talebani a Kabul, mentre migliaia di disperati cercano in tutti i modi di lasciare il Paese, il timore più grande, riguarda il destino delle donne: sono loro a rischiare di ricadere nella condizione del precedente regime dei talebani (1996- 2001), quando in nome della rigida applicazione della legge coranica avevano il divieto assoluto di uscire di casa se non accompagnate da un tutore maschio, di truccarsi, usare smalto, indossare gioielli. Non potevano lavorare nè frequentare la scuola. E non potevano ridere; erano state annullate a tal punto da dover limitare anche il rumore prodotto mentre si muovevano: il rumore dei tacchi venne vietato nel 1997.
«Borgosesia è una cittadina dove la qualità della vita ed il rispetto dei diritti umani sono al centro dell’attenzione - spiega il Sindaco Paolo Tiramani, Deputato della Lega – abbiamo realizzato un monumento dedicato alla tutela della legalità, dedicandolo ad una donna, simbolo di forza e di amore: la nostra concittadina Emanuela Setti Carraro, che perse la vita nella guerra contro la mafia, accanto al suo sposo, il Generale Dalla Chiesa. Questa figura femminile è simbolo del rispetto che la nostra città, e la nostra cultura, hanno per le donne. Sono basito dal silenzio assordante di donne autorevoli della nostra politica sul destino delle donne afghane: vogliamo stare fermi a guardare, attendendo che accada ciò che illustra la fotografa iraniana Shadi Ghadirian? La sua fotografia è choccante – dice Tiramani – e non riesco a non pensarci: una donna islamica con in braccio la sua bambina sorridenti vengono progressivamente “cancellate”, fino a scomparire nel nero di un velo che le copre completamente. Io non ci sto!».


