BURONZO 09-07-2021 I carabinieri della Stazione di Buronzo con la collaborazione dei colleghi della Stazione Carabinieri Forestali di Albano Vercellese hanno deferito in s.l. un 65 enne del posto per uccisione di animale.
Il 25 giugno u.s. si presentava presso la stazione carabinieri di Buronzo un 31 enne del posto che sporgeva denuncia-querela per maltrattamenti di animali. La vittima raccontava che il giorno prima si era accorta della sparizione del proprio gatto di nome “Mafalda”. Uscito a cercarla notava nella via limitrofa la presenza dell’animale zoppicante e ferito. Immediatamente soccorreva l’animale trasportandolo presso un ambulatorio veterinario di Cossato ove, purtroppo, poco dopo spirava. Il veterinario eseguiva degli esami clinici constatando che la ferita era stata causata da un proiettile d’arma da fuoco che veniva estratto. Si trattava di un piombino cal 4.5 solitamente utilizzato da carabina ad aria compressa. Il proiettile veniva consegnato ai carabinieri che lo sequestravano ed iniziavano immediatamente le indagini, informando la Procura della Repubblica di Vercelli. Gli accertamenti eseguiti nei giorni successivi unitamente ai carabinieri forestali della stazione di Albano Vercellese permettevano di acclarare che nel quartiere ove abitava il denunciante erano presenti alcune persone che detenevano carabine ad aria compressa. All’esito di ulteriori indagini i carabinieri restringevano il cerchio ad un unico detentore di armi i cui proiettili custoditi erano simili a quello rinvenuto nel corpo dell’animale. Informata l’Autorità Giudiziaria, veniva richiesto un decreto di perquisizione che veniva eseguito nella giornata di ieri ed aveva esito positivo allorquando il possessore, un 65 enne del posto ammetteva l’uccisione dell’animale consegnando la carabina che aveva utilizzato e che deteneva regolarmente. Il 65 enne, pensionato, a cui è stata sequestrata l’arma ed il munizionamento, è stato deferito in s.l. alla Procura della Repubblica di Vercelli per la violazione p.p. dall’art. 544 bis del C.P. che prevede per chiunque, per crudeltà o senza necessità cagiona la morte di un animale è punito con la reclusione da quattro mesi a due anni, nonché la successiva revoca della licenza di porto d’armi e la confisca dell’arma utilizzata per commettere l’illecito.


