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ROMA - 15-02-2021 - “Evidentemente il ministro Speranza non ha ben chiaro il danno che ha causato al 'turismo bianco', a centinaia di imprenditori e a migliaia di lavoratori, chiudendo senza alcun preavviso gli impianti di risalita a meno di 12 ore dalla riapertura - dichiara l’europarlamentare Alessandro Panza (foto) responsabile delle politiche montane della Lega -. Assunzioni fatte, forniture acquistate, tutto abbandonato per una decisione presa con troppa impulsività".

L'eurodeputato ha già chiesto ai ministri della Lega Giancarlo Giorgetti (Sviluppo economico) e Massimo Garavaglia (Turismo), di prevedere subito adeguati e immediati ristori per tutto il comparto dello sci e del turismo invernale. "Auspico inoltre che ci sia a strettissimo giro un confronto concreto sul territorio con le parti per far fronte a questo disastro - conclude -. Serve cambiare radicalmente approccio, serve maggiore pianificazione, maggiore prudenza nelle decisioni, sempre tenendo come punto di riferimento la salvaguardia della salute dei cittadini ma anche delle attività produttive, degli imprenditori e dei lavoratori che non sono più in grado di sopportare economicamente, umanamente, e psicologicamente queste iniziative unilaterali e impulsive".

Anche a livello regionale la Lega reagisce. Il presidente del gruppo consiliare Alberto Preioni e il consigliere Valter Marin, stigmatizzano in maniera categorica la decisione del ministro della Salute Roberto Speranza di prorogare al 5 marzo la chiusura degli impianti sciistici. “Recidivo negli arbitrii che furono tratto distintivo del governo Conte - ricorda il presidente Preioni - Speranza fa cadere dall’alto una decisione che sconvolge la vita e il diritto al lavoro di decine di migliaia di operatori delle nostre montagne. Far ripartire la stagione sciistica non significa azionare un semplice interruttore: c’è piuttosto un lungo, meticoloso e costoso lavoro di preparazione che il 'niet' del ministro ha gettato alle ortiche. La montagna merita più rispetto, come lo meritano gli imprenditori e gli operatori che alla stagione invernale legano i propri destini. E di questo devono tenere conto anche gli esperti del Comitato tecnico scientifico, gli stessi che avevano garantito le autorizzazioni sanitarie perché si potesse ricominciare a sciare in sicurezza a partire da domani. Tutta questa incertezza distrugge le imprese e azzera i posti di lavoro, senza che le promesse di ristori che fin qui sono stati tutt’altro che immediati e sufficienti possano risollevare le sorti del comparto. Siamo certi che l’azione politica della Lega, oggi forza di governo con un ministero strategico come quello del Turismo, imporrà un cambio di passo e meglio consiglierà il ministro Speranza nelle sue future decisioni”.

“Sono senza parole - aggiunge il consigliere regionale Marin -, perché mai avrei immaginato di assistere a una proroga delle chiusure la sera prima di un’annunciata riapertura, quando strutture alberghiere, società di gestione e più in generale l’industria della neve avevano già provveduto alle assunzioni necessarie per accogliere gli sciatori. Anche le motivazioni scientifiche di questa scelta mi lasciano molto perplesso, visto che da uomo di montagna non mi risulta che la pratica sportiva all’aria aperta sia fonte di contagio. Resta l’amarezza per una decisione inaspettata, incomprensibile e di fatto senza spiegazioni”.

 

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