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TORINO - 11-09-2020 -- Nei primi sei mesi

del 2020 il valore delle esportazioni piemontesi si è attestato a 18,7 miliardi di euro, registrando complessivamente una flessione del 21,2% rispetto all’analogo periodo del 2019. L’emergenza Covid-19, che ha colpito duramente il tessuto regionale a livello produttivo, ha avuto pesanti conseguenze anche sulle vendite all’estero. Se nel I trimestre, infatti, la flessione è stata del 5,8%, gli effetti della pandemia si sono manifestati con ancora maggior evidenza nel II trimestre dell’anno, periodo in cui il calo delle esportazioni ha raggiunto il 35,7%.


La battuta d’arresto evidenziata sul fronte del commercio estero dalla nostra regione è risultata più intensa rispetto a quanto avvenuto a livello complessivo nazionale (-15,3%).
Nonostante la performance negativa della nostra regione abbia assunto un’intensità maggiore rispetto a quella - seppur elevata - manifestata dalle altre principali regioni esportatrici italiane, nel periodo gennaio-giugno 2020, il Piemonte si è comunque confermato, la quarta regione esportatrice , con una quota del 9,3% delle esportazioni complessive nazionali (incidenza tuttavia inferiore rispetto a quella rilevata nello stesso periodo del 2019, quando raggiungeva il 10,0%).
 
Il I semestre del 2020 è stato in rosso per tutti i principali settori di specializzazione delle esportazioni piemontesi ad eccezione del comparto alimentare, che ha ancora messo a segno una crescita (+1,9%).
Il primo comparto dell’export regionale si è confermato quello meccanico, che crea da solo circa un quarto delle vendite all’estero e registra nel I semestre 2020 una flessione del 21,7%. La filiera tessile e quella di metalli non hanno vissuto dinamiche migliori, evidenziando un calo delle esportazioni rispettivamente pari al 28,3% e al 25,1%.
Le imprese della gomma-plastica hanno segnato una contrazione del 18,4%, di intensità inferiore è risultato il calo delle esportazioni di prodotti chimici (-10,5%).
Il dato peggiore appartiene ancora una volta ai mezzi di trasporto, le cui vendite oltre confine hanno subito una contrazione del 35,6%.


A livello territoriale si evidenziano risultati negativi per tutte le realtà provinciali. La flessione più contenuta, sebbene a doppia cifra, è stata registrata dal Verbano Cusio Ossola (-10,9%). La Provincia Granda ha segnato una diminuzione del 13,9% delle vendite oltre confine, seguita da Novara con un -15,4%. Con una flessione meno intensa rispetto alla media regionale troviamo ancora Vercelli (-16,8%), mentre tutti gli altri territori subiscono crolli più pesanti: Alessandria (-32,4%), Biella (-28,9%), Asti (-24,6%) e Torino (-21,4%).

 

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